Ammortamento alla francese “assolto” con formula piena. Nei mutui casa (sia a tasso fisso, sia a quello variabile) – molto diffusi in Italia – non è nascosta alcuna forma occulta e vietata di anatocismo (il calcolo degli interessi sugli interessi). Lo ha stabilito, da ultimo, l’ordinanza 8322 del 29 marzo 2025 della Cassazione. Ma ricostruiamo la vicenda.
Dissidio matematico
Negli ultimi anni, si è assistito a un fenomeno abbastanza raro: un vero e proprio dissidio tra matematici sul piano dei mutui con ammortamento alla francese o con quota interessi decrescente. Sebbene si dica che la matematica non è un’opinione, da un lato vi sono studiosi e tecnici – tra cui l’Amases (Associazione matematica applicata scienze economiche e sociali) – che, in linea con la giurisprudenza assolutamente maggioritaria, escludono la presenza di anatocismo implicito nell’ammortamento alla francese. Dall’altro lato, un ristretto gruppo di matematici “dissidenti” sostiene il contrario e ha trovato qualche riscontro in un orientamento minoritario della giurisprudenza di merito.
Sezioni unite sul tasso fisso
A tentare di fare chiarezza è intervenuta l’anno scorso la Cassazione a Sezioni unite con la sentenza n. 15130 del 29 maggio 2024 (si veda «Il Sole-24 Ore» del 23 ottobre 2024), che ha escluso l’anatocismo nei mutui a tasso fisso con ammortamento alla francese. La Corte ha anche precisato che la mancata indicazione del piano di ammortamento e del regime di capitalizzazione composto degli interessi debitori non comporta la nullità del contratto, né per indeterminatezza dell’oggetto né per violazione della normativa sulla trasparenza contrattuale. La sentenza, però, ha sollevato il dubbio che valesse soltanto per i mutui a tasso fisso.
Salvo anche il tasso variabile
A dissipare anche questo dubbio è intervenuta di nuovo la Cassazione con l’ordinanza n. 7382 del 19 marzo 2025 (si veda «Il Sole-24 Ore» del 29 marzo 2025), affermando che i principi espressi dalle Sezioni unite si applicano anche ai mutui a tasso variabile. Anche in questo caso, infatti, non vi è alcun anatocismo, poiché la quota interessi di ogni rata viene calcolata soltanto sul capitale residuo del periodo precedente. Infine, come detto, il 29 marzo scorso la Cassazione ha ribadito il concetto: l’ammortamento alla francese non cela anatocismo, né a tasso fisso né a tasso variabile.
Tutto chiaro a patto che
È improbabile che la posizione giuridica della Cassazione convinca i matematici “dissidenti”, ma è realistico pensare che – salvo svolte impreviste – l’orientamento giurisprudenziale contrario alla presenza di anatocismo nell’ammortamento alla francese si consoliderà definitivamente.