Storie Web sabato, Dicembre 14
Notiziario

Continua la progressiva erosione dei tassi di interessi sui prestiti. A novembre il tasso sui mutui per l’acquisto della prima casa si è attestato al 3,23 per cento, contro il 3,27% del mese di ottobre. I tassi per i finanziamenti alle imprese sono scesi al 4,47 per cento contro il 4,73 per cento del mese precedente. Il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,55% dal 4,62% del mese precedente. È quanto emerge dal bollettino mensile dell’Abi relativo al mese di novembre.

Prestiti ancora in flessione dell’1,6 per cento

Nel periodo si registra ancora una flessione del volume complessivo dei prestiti erogati, pari all’1,6 per cento. Emerge, però, che i finanziamenti alle famiglie stanno riprendendo vigore: nel mese di ottobre, in base a quanto riportato dal bollettino, la contrazione si era fermata al -0,2 per cento, mentre per le imprese era stata del 3,1 per cento.

Scende al 3,01% il rendimento dei depositi

Di pari passo alla discesa del costo del denaro, sta cominciando a ridursi anche il tasso di interesse riconosciuto ai clienti sui depositi. Il tasso praticato sui quelli a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a novembre 2024 è stato il 3,01 per cento. A ottobre 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,31%; area dell’euro 2,94%). Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a novembre 2024 è stato il 2,26%, con un incremento di 95 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31 per cento. Il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,93% (0,96% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui soli depositi in conto corrente è lo 0,47% (0,49% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022).

Tornano a salire i depositi: +4,1% a 1.811 miliardi

Altro dato che colpisce è l’aumento sensibile dei depositi, cresciuti anno su anno del 4,1 per cento, tornando a quota 1.811 miliardi, un numero che non si vedeva dalla fine del 2022. La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 174 miliardi tra ottobre 2023 e ottobre 2024 (60,9 miliardi famiglie, 13,7 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno fa del 7,0% (+8,9% nel mese precedente). La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a novembre 2024 è risultata in aumento del 4,5% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio anno. Nel mese di ottobre i crediti deteriorati netti sono diminuiti a 30,9 miliardi di euro, da 31,9 miliardi di giugno 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). I crediti deteriorati netti rappresentano l’1,49% dei crediti totali.

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