Circa 450 milioni di dollari d’investimento (pari a circa 410 milioni di euro), 632 metri di lunghezza, quattro piani d’altezza, e una superficie di circa 46mila metri quadrati. Sono i numeri del nuovo (e primo) terminal crociere di Msc in Usa, appena inaugurato a Miami. Un’opera che, ha spiegato Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo della divisione crocieristica della compagnia di navigazione che fa capo alla famiglia Aponte, «è la struttura più grande e tecnologicamente avanzata al mondo». Ma il gruppo non si ferma qui. Sono previsti, infatti, altri quattro terminal per il mercato cruise neglio Stati Uniti.
Terminal sulle due coste Usa
Vago li ha elencati a margine della cerimonia d’inaugurazione. «Abbiamo investito molto in Usa – ha affermato – e pensiamo di essere sulla giusta strada per diventare non solo un marchio riconosciuto in Nord America, ma di arrivare ad avere un’offerta che vada dall’Atlantico al Pacifico nei porti principali, per diventare un player, chiamiamolo così, una compagnia di crociere riconosciuta dal mercato americano. Abbiamo un altro terminal in costruzione qui in Florida, a Port Canaveral, che sarà pronto tra un anno, nel 2026; e poi uno in Texas, a Galveston; inoltre stiamo parlando con New York e saremo anche sul Pacifico: vogliamo offrire al passeggero nordamericano un po’ quello che offriamo in Europa, con la vacanza che inizia dall’esperienza del terminal, essendo sempre più vicini a casa. Perciò dobbiamo essere presenti sulle due coste americane».
Il nuovo terminal di Miami, realizzato da Fincantieri Infrastructure, è capace ospitare, in contemporanea, tre grandi navi e movimentare fino a 36mila passeggeri al giorno. La realizzazione, ha ricordato Vago, ha visto coinvolti, «in un importante lavoro di squadra all’insegna del made in Italy, operatori come Leonardo, Rina e, per il supporto finanziario all’operazione, Banca Intesa, Cdp, Sace e Simest».
Meloni: «A Miami progetto che porterà benefici a Italia e Usa»
Proprio l’impronta italiana del terminal, giunto a compimento in un momento estremamente delicato dei rapporti tra Usa ed Europa, ha dato modo al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tramite un videomessaggio trasmesso nel corso dell’inaugurazione, di parlare, riferendosi al terminal, di un «progetto che porterà benefici reciproci all’Italia e agli Stati Uniti», che «è anche una prova concreta del valore aggiunto che il sistema Italia è in grado di generare soprattutto negli ambiti in cui la nostra nazione esprime una vocazione secolare e può contare su eccellenze tecnologiche e industriali, come è ad esempio la dimensione marittima».
L’opera, il cui contratto è stato firmato sette anni fa, è stata completata dopo l’inevitabile pausa provocata dalla pandemia di Covid: la posa della prima pietra è avvenuta il 12 marzo 2022 e, per arrivare all’attuale consegna della struttura, fa sapere Fincantieri, il progetto ha coinvolto, in media, 500 persone al giorno, impegnate anche su più turni, fino a raggiungere, negli ultimi mesi, una copertura operativa continua sulle 24 ore.