Cresce l’allerta sulla misteriosa malattia che avrebbe causato almeno 143 vittime in poco più di un mese nel Sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). I casi sono stati segnalati nella regione di Panzi, a circa 700 km a Sud-est della capitale Kinshasa, nella provincia di Kwango nel sud-ovest del paese, dove le strutture sanitarie sono limitate. 

Oms invia esperti sul luogo

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto che sta inviando esperti per supportare le autorità sanitarie della Repubblica democratica del Congo nell’effettuare ulteriori indagini per determinare la causa della malattia misteriosa segnalata a Panzi. 

L’Organizzazione spiega anche che sono in corso test di laboratorio per determinare la causa del focolaio. Gli esperti dell’Oms si stanno unendo al National Rapid Response Team e sono in viaggio verso Panzi. Il team è composto da epidemiologi, clinici, tecnici di laboratorio ed esperti di prevenzione e controllo delle infezioni e comunicazione del rischio. Un team locale iniziale dell’Oms ha supportato le autorità sanitarie a Kwango dalla fine di novembre per rafforzare la sorveglianza delle malattie e identificare i casi. 

Gli esperti in missione stanno anche consegnando medicinali essenziali, kit diagnostici e di raccolta campioni per aiutare ad analizzare e determinare rapidamente la causa della malattia. Il team si concentrerà sul rafforzamento delle misure di risposta come l’indagine epidemiologica e la raccolta di campioni per i test, la ricerca attiva dei casi, il trattamento e le attività di sensibilizzazione pubblica. Gli esperti lavoreranno anche con i leader della comunità per supportare la sorveglianza delle malattie e promuovere misure per prevenire l’infezione e per identificare e segnalare ulteriori casi. 

“La nostra priorità è fornire un supporto efficace alle famiglie e alle comunità colpite. Sono in corso tutti gli sforzi per identificare la causa della malattia, comprenderne le modalità di trasmissione e garantire una risposta appropriata il più rapidamente possibile”, ha affermato Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’Oms per l’Africa. 

Repubblica Democratica del Congo (Rdc). (Getty)

I sintomi della malattia

I sintomi della malattia includono mal di testa, tosse, febbre, difficoltà respiratorie e anemia. Finché non si riceveranno i risultati dei test di laboratorio, la causa non è chiara. Panzi è una comunità rurale situata a più di 700 km dalla capitale Kinshasa. L’accesso su strada è difficile e la rete di comunicazione è limitata. Finora, la malattia è stata segnalata in sette delle 30 zone sanitarie nella provincia di Kwango. La maggior parte dei casi è segnalata in tre delle sette zone sanitarie interessate. 

Un agente patogeno respiratorio come l’influenza o il COVID-19 – scrive l’organizzazione – è oggetto di indagine come possibile causa, così come la malaria, il morbillo e altri. L’Oms condividerà ulteriori informazioni sugli sforzi per identificare la malattia non appena disponibili. Finora la patologia ha colpito persone di tutte le età, compresi i bambini. Secondo le autorità locali tuttavia, il bilancio delle vittime potrebbe crescere.

Il Congo è già stato duramente colpito dal virus Mpox negli ultimi mesi, con oltre 1.000 morti.

Controlli sui voli. Rezza: “Situazione ancora limitata”

Anche in Italia si alza il livello di attenzione sulla malattia ancora sconosciuta che ha portato a oltre 100 decessi in Congo. 

Con una lettera inviata dal ministero della Salute, si chiede alle Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute, “di fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal paese”. 

Per Giovanni Rezza, professore di igiene e sanità pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, “non siamo ancora in una situazione di allarme, ma circoscritta in una zona ristretta. Occorre attendere le analisi in centri specializzati per la diagnosi”.

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