Prima o poi qualcuno doveva dirlo. Lo fa l’ex star di Stranger Things, Millie Bobby Brown in un video pubblicato su Instagram, dove si sfoga anche a nome di tutta quella categoria di “giovani star” del cinema e televisione che vivono una gioventù e un’adolescenza “sotto i riflettori”.
Un mondo distorto il loro, difficile già per epoca biologica, se si pensa alla giovane età, ma ancor più se lo si vive associato ad una condizione che li vede prematuramente immersi nel mondo del lavoro, in un contesto socialmente anomalo per un adolescente.
“Per qualche motivo le persone non riescono a crescere con me”
Un post dove tira le orecchie ai giornalisti, quello della Brown, e che fa riflettere su diversi temi: “Voglio prendermi un momento per affrontare qualcosa che ritengo più grande di me, – esordisce l’attrice, 21 appena compiuti a febbraio – qualcosa che riguarda ogni giovane donna che cresce sotto i riflettori. Penso che sia necessario parlare di questo. Ho iniziato in questo settore quando avevo 10 anni. Sono cresciuta davanti al mondo e, per qualche motivo, le persone non riescono a crescere con me. Invece si comportano come se dovessi restare bloccata nel tempo, come se dovessi essere ancora come quando ho fatto nella prima stagione di Stranger Things”. Cioè, in poche parole, a lei non è concesso ‘invecchiare’. E questo è un tema.
Poi, per qualche astratto motivo qualcuno (di noi giornalisti) si lascia prendere la mano e si prende la libertà di fare commenti che alle volte vanno oltre, che non tengono conto del fatto che si sta parlando di persone e non di personaggi. Così la giovane Brown cita articoli con tanto di firma sottolineando che “questo non è giornalismo. Questo è bullismo. Il fatto che gli scrittori adulti passino il loro tempo a dissezionare il mio viso, il mio corpo, le mie scelte, è inquietante. Il fatto che alcuni di questi articoli siano scritti da donne? Anche peggio”.
Millie Bobby Brown, “Damsel”, Paris Theater, New York (Evan Agostini / Invision / AP)
Si parla sempre di supportare, aiutare le giovani donne, di empowerment femminile “ma quando arriva il momento, sembra più facile abbatterle per fare click – scrive la Brown che, impegnata nella promozione del suo ultimo film The Electric State, si è mostrata recentemente con un look decisamente diverso, lontano da quello della ragazzina della serie tv di Netflix: ora è una donna.
“Le persone deluse non riescono a sopportare di vedere una ragazza diventare donna alle sue condizioni, e non alle loro. Mi rifiuto di scusarmi per essere cresciuta. Mi rifiuto di reprimermi per essere all’altezza di aspettative irreali di persone che non sopportano di vedere una ragazza diventare una donna. Non mi vergognerò per come sono, come mi vesto, o come mi presento. Siamo diventati una società dove è molto più facile criticare che fare un complimento. Perché la reazione istintiva è dire qualcosa di orribile piuttosto che dire qualcosa di carino? – Questo è un altro tema. – Se per te è un problema, mi chiedo: cos’è che ti mette così a disagio? Facciamo meglio. Non solo per me, ma per ogni ragazzina che merita di crescere senza paura di essere fatta a pezzi per esistere semplicemente”.
Una bella lezione, che arriva da una giovane di 21 anni fortunatamente con le spalle larghe.

Millie Bobby Brown (Evan Agostini / Invision / AP)
Alcuni titoli dei giornali menzionati nel post
Per alcuni media il nuovo look la fa sembrare più grande della sua età, in particolare il Daily Mail, secondo la Brown, in alcuni titoli è stato nocivo.
“Perché la Gen Z come Millie Brown invecchia così male?”, ha titolato il tabloid inglese. E ancora, “Millie Bobby Brown scambiata per la madre di qualcuno mentre è con la sorella minore Ava a LA (Los Angeles, ndr)”.