Per la prima volta Mick Schumacher ha parlato apertamente del suo rapporto con il padre, Michael Schumacher, e di come la sua vita sia drasticamente cambiata dopo l’incidente sugli sci del 2013 che ha stravolto l’esistenza del sette volte campione del mondo di Formula 1 e dell’intera famiglia.

Il massimo riserbo sulle condizioni di salute di Michael Schumacher prosegue senza interruzioni anche dopo il matrimonio della figlia Gina-Maria, andato in scena nella blindatissima villa di Maiorca, al quale il sette volte campione del mondo di Formula 1 ha in qualche modo presenziato. Nei quasi undici anni trascorsi dall’incidente sugli sci di cui è stato vittima nel dicembre 2013 sulle Alpi francesi infatti solo in rarissime occasioni i membri della sua famiglia hanno parlato di ciò che è successo al leggendario ex pilota della Ferrari con la moglie Corinna che ha imposto delle stringentissime regole affinché non trapelasse mai nulla riguardo allo stato di salute del marito limitando a pochissime persone (tre, oltre ai medici e agli infermieri che si prendono cura di lui) la possibilità di far visita all’ex driver tedesco.

E anche il figlio Mick ha sempre rispettato tali disposizioni, anche nel momento in cui era spesso sotto i riflettori e le telecamere, cioè quando è stato un membro dell’Academy Ferrari e ha corso per due stagioni in Formula 1 con la Haas. Sono pochissime infatti le volte in cui il classe ’99 ha parlato del padre e del suo rapporto con esso, e ancor meno quelle in cui ha fatto menzione all’incidente che ha cambiato la sua vita e inevitabilmente quello di tutta la famiglia Schumacher.

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Cosa che invece, a sorpresa, ha fatto di recente in un’intervista rilasciata a Matt Whyman e pubblicata all’interno del libro scritto da quest’ultimo, “Inside Mercedes F1: Life In The Fast Lane“,  appena pubblicato dalla stessa scuderia tedesca di cui Mick Schumacher è attualmente pilota di riserva. Qui infatti il 25enne tedesco ha raccontato per la prima volta cosa abbia significato per lui crescere con un padre così famoso e così competitivo, e anche in che modo la sua vita è cambiata dopo il tragico incidente occorso a papà Michael.

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Ero un ragazzino pazzo: tutto quello che faceva mio padre, lo facevo anch’io. Ho iniziato a correre con i kart a tre anni. A sei anni ho fatto immersioni subacquee per la prima volta. A dieci anni ho fatto paracadutismo. Mio padre è sempre stato molto aperto a farmi provare qualsiasi cosa volessi fare e le corse erano tutto ciò che volevo fare, quella che mi piaceva di più. È stato davvero di supporto e molto divertente, ma poteva anche essere impegnativo. Una volta in una gara di kart ho frenato molto tardi in entrata in curva e ho guadagnato un sacco di tempo. Quando gliel’ho detto mi ha risposto: ‘Sì, ma avresti dovuto frenare così in ogni curva!’” ha difatti raccontato Mick Schumacher riguardo all’infanzia trascorsa con il padre Michael.

E gli aneddoti riguardo alla formazione ricevuta dal sette volte campione della Formula 1 non sono finiti: “Ogni volta che sentiva che non la prendevo sul serio, diceva: ‘Mick, preferiresti andare a giocare a calcio con i tuoi amici? Se è così, non dobbiamo per forza fare tutto questo’. Ho insistito dicendo che volevo correre e lui ha detto: ‘Ok, allora facciamolo come si deve’. Così abbiamo iniziato a correre di più sui kart a livello europeo e stavo migliorando” ha difatti proseguito il figlio di Michael Schumacher.

A questo punto arriva l’incidente di Meribel che costringe Michael Schumacher a lottare tra la vita e la morte e inevitabilmente anche la vita di Mick cambia drasticamente dovendo proseguire il suo percorso verso la F1 senza poter contare più sul fondamentale sostegno del padre: “Poi mio padre ha avuto l’incidente. E l’anno successivo ho iniziato a gareggiare nelle categorie Formula: da quel momento in poi ho dovuto fare tutto da solo. Però ho sicuramente imparato molti aspetti tecnici da lui che uso ancora oggi, così come dal suo allenamento. E, come lui, sono sempre stato molto resiliente. Ogni volta che mi facevo male mi rialzavo subito, e sono ancora così, in effetti” ha difatti chiosato Mick Schumacher in quella che è stata una delle rarissime volte in cui ha fatto accenno al suo rapporto con il padre e all’incidente sugli sci di quel maledetto 29 dicembre 2013.

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