Piqué ha negato le accuse per il suo presunto ruolo di intermediario nei negoziati tra una società saudita e la Federazione calcistica spagnola per il trasferimento della Supercoppa in Arabia.

Gerard Piqué è scoppiato a piangere di fronte al giudice del Tribunale di Primo Grado e Istruzione numero 4 di Majadahonda (Madrid). L’ex difensore del Barcellona e della nazionale spagnola è imputato nell’inchiesta relativa al trasferimento della Supercoppa spagnola in Arabia Saudita. Sotto la lente d’ingrandimento il suo presunto ruolo di intermediario nei negoziati tra una società saudita e la Federazione calcistica spagnola.

Piqué nega tutte le accuse davanti al tribunale

L’ex calciatore ha negato ancora una volta di aver versato dei soldi all’ex presidente federale Luis Rubiales, indagato per corruzione. A suo dire infatti con il massimo dirigente ci sarebbe stato un patto tra gentiluomini, sulla parola, insomma un accordo verbale. Secondo la ricostruzione di Piqué un dipendente della sua azienda, la Kosmos, gli avrebbe mostrato l’interesse dei sauditi di Sela, organizzando tra l’altro un incontro nel gennaio 2019 con due dirigenti arabi. Dopo quel vertice, confermato anche dalle mail tra le parti, ci sarebbe stato il “patto tra gentiluomini”, e l’inizio dei lavori fino alla firma sul contratto.

Due ore e mezza di testimonianza per Piqué che ha poi volute anche chiarire, di aver sbagliato ad insinuare di aver avuto un incarico all’interno della Federazione. Per quanto riguarda la commissione di 4 milioni di euro all’anno, ha voluto spiegare che è stata formalizzata lo stesso giorno del contratto della Supercoppa tra RFEF e Sela. Una cifra che a suo dire non è né più e né meno, del tipo di commissione che viene concordata per gli intermediari, del 10%.

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Le lacrime di Piqué, si sente tradito dalla Spagna

Al termine del suo intervento Piqué si è commosso, lamentandosi per il danno d’immagine ricevuto in questa storia. Secondo la stampa spagnola, ha anche pianto: “Non sanno quanto mi faccia male questo, in un altro Paese avrei una statua”. Insomma non riesce a darsi pace l’ex stella della Spagna per questa storia che rischia anche di costargli cara, nel caso in cui non dovesse essere riconosciuta la sua estraneità ai fatti

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