Dopo la tappa a a Saariselka, in Lapponia, per partecipare a una riunione con il primo ministro finlandese Petteri Orpo, il greco Kyriakos Mitsotakis e lo svedese Ulf Kristersson per garantire un coordinamento tra Nord e Sud, tra i Paesi che rappresentano i confini esterni dell’Europa e che condividono, nonostante le distanze geografiche, le stesse sfide in tema di sicurezza e migranti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha raggiunto la base aerea di Šiauliai, in Lituania, per far visita al contingente militare italiano impegnato nella missione Nato Baltic Air Policing, a salvaguardia dello spazio aereo delle Repubbliche Baltiche. Ad accoglierla, il comandante della Task Force Air 36th Wing Baltic Thunder II, colonnello Roberto Massarotto. Connessi in video collegamento anche i contingenti nazionali impegnati in missioni all’estero in Asia, Medio Oriente, Africa, Balcani, Paesi Baltici, Est Europa, Stati Uniti, Mar Mediterraneo e Mar Rosso.

«Sono qui per portarvi gli auguri della nazione e la riconoscenza del popolo italiano. Io torno a casa dalla Finlandia, come fa la gran parte di coloro che lavorano fuori casa. In Italia la gran parte delle persone è impegnata a organizzare il pranzo di Natale o a comprare regali e si preparano a riabbracciare le proprie famiglie. Voi non lo farete, so che vi pesa, ma forse vi peserebbe di più sapere che non state facendo il vostro lavoro per garantire sicurezza e serenità alle vostre famiglie. E nei confronti di milioni di famiglie che non vi conoscono e forse neanche se ne rendono conto». Così Meloni ai militari dei contingenti all’estero nel corso della sua visita alla base aerea di di Šiauliai, in Lituania.

«Sono qui – ha aggiunto – anche per ricordare all’Italia nel suo complesso quanta parte della nostra credibilità passa dai vostri sacrifici e dalla vostra abnegazione, per ricordarlo a quei tanti che si riempiono la bocca della parola pace ma non ricordano sempre che la pace non è qualcosa di garantito» ma «qualcosa che va difeso e garantito ogni giorno e che c’è qualcuno in prima linea a fare questo lavoro. Ai tanti che ci dicono che le spese per la difesa non sono in fondo così utili – ha continuato Meloni -, vale la pena di ricordare che sono le risorse che ci consentono di difendere il transito delle navi mercantili che consentono ai prodotti di arrivare in Italia senza un aumento dei prezzi, che consentono di garantire pace e benessere per nazioni martoriate dalla guerra, di produrre una deterrenza che consente di non far avvicinare i rischi alle nostre case alla famiglie».

Il contributo italiano alla missione Baltic Air Policing

L’Italia è la nazione che ha maggiormente contribuito alla missione Baltic Air Policing, dove conta nove dispiegamenti e impegna circa cento uomini. La Task Force, posta sotto la diretta dipendenza nazionale del Covi (Comando operativo di vertice interforze), è composta da piloti provenienti dai Gruppi di Volo Caccia e da personale tecnico e logistico ed è equipaggiata con velivoli Eurofighter Typhoon (F-2000) provenienti da 36° Stormo di Gioia del Colle, 4° Stormo di Grosseto, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d’Istrana dell’Aeronautica Militare.

Tutela della sicurezza aerea di Estonia, Lettonia e Lituania

La Baltic Air Policing Nato, in vigore dal 2004, ha visto la partecipazione dal 2015 di velivoli e personale di 17 Paesi membri, sotto il comando e il controllo del Combined Air Operations Centre-Caoc di Uedem (Germania) e la supervisione dell’Allied Air Command-Aircom di Ramstein (Germania). La missione ha lo scopo di confermare la determinazione degli Alleati nel mantenere una postura difensiva, solida e compatta in Estonia, Lettonia e Lituania, a deterrenza di potenziali minacce alla sicurezza dell’area, prima fra tutte quella russa. La Nato Air Policing è un’attività operativa tesa a preservare la sicurezza dello spazio aereo dei membri dell’Alleanza. Un compito che prevede la presenza continuativa – 24 ore su 24, 365 giorni all’anno – di aerei da combattimento ed equipaggi, pronti a reagire rapidamente a possibili violazioni. L’Italia, oltre ad assicurare la protezione dei propri cieli, concorre, a rotazione con altri Alleati, a fornire la sicurezza dello spazio aereo sui cieli islandesi, rumeni, bulgari, polacchi, albanesi e montenegrini.

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