Storie Web sabato, Dicembre 14
Notiziario

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni presenta a sorpresa il presidente argentino Javier Milei ad Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia, e sottolinea l’importanza del libero mercato e della limitazione del governo.

Meloni: Milei come noi sa che i sussidi portano a baratro

Javier Milei «sta portando una vera e propria rivoluzione culturale in una nazione che è sorella dell’Italia, e che come noi condivide l’idea che la politica fatta solo di sussidi porta i Paesi verso il baratro». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato il presidente argentino Javier Milei sul palco di Atreju, la kermesse del suo partito, FdI. «Come noi, Milei sa che il lavoro è l’unico antidoto vero per la povertà», ha aggiunto Meloni, chiedendo alla platea «un grande applauso per il presidente dell’Argentina».

Milei: il mercato libero produce prosperità

«Argentini e italiani sono uniti profondamente da molte generazioni. Per questo qui più che fra amici sento che sono in famiglia». Lo ha detto il presidente dell’Argentina, Javier Milei, parlando dal palco di Atreju a Roma, il cui pubblico lo ha accolto con il grido: “Libertà, Libertà, libertà”. «Nel nostro governo aderiamo a una serie di principi innegoziabili, che è che il mercato libero produce prosperità per tutti, che il governo deve essere limitato, che gli argentini sanno meglio di un burocrate come produrre, chi impiegare e con chi commerciare. E in materia di sicurezza sosteniamo che chi le fa le paga. Riassumendo, difendiamo la vita, la libertà e la proprietà privata», ha detto il presidente dell’Argentina ad Atreju.

Milei: la destra sia unita, noi migliori della sinistra

«La destra deve lottare unita come una falange di opliti o come una legione romana, dove nessuno rompe la formazione. Siamo migliori della sinistra in tutto», ha detto il presidente argentino Javier Milei partecipando al raduno di Atreju. Milei ha sottolineato quindi la sua «ammirazione per l’antica Roma che non viene da adesso ma da molti anni». Il presidente argentino ha chiuso il suo intervento ad Atreju urlando più volte dal palco il suo ormai noto slogan «Viva la liberta, carajo!» (”Lunga vita alla libertà, dannazione!”). Il pubblico presente in sala ha risposto applaudendo al grido di “Libertà”.

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