Alla fine, arrivano anche le sue parole. Le più attese e necessarie, dopo giorni di ripetuti appelli e richiami a un gesto chiaro e netto da parte della persona più titolata a commentare l’inchiesta di Fanpage sui rigurgiti neofascisti, razzisti e antisemiti in Gioventù nazionale. La presidente del Consiglio, e leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni scrive una lettera ai dirigenti del partito. E dice: “Come moltissimi di voi, sono arrabbiata e rattristata per la rappresentazione di noi che è stata data dai comportamenti di alcuni giovani del nostro movimento, ripresi in privato. L’ho detto e ripetuto decine di volte, ma casomai ce ne fosse bisogno lo ripeto: non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del ‘900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”.

Sono parole meditate, pesanti e nettissime, quella della premier, che tiene a precisare che “i partiti di destra, dai quali molti di noi provengono, hanno fatto i conti con il passato e con il Ventennio fascista già diversi decenni fa e a maggior ragione questo vale per un movimento politico giovane come il nostro, che fin dalla sua fondazione ha peraltro fatto la scelta di aprirsi a culture politiche compatibili con la nostra, accogliendo persone che arrivavano anche da percorsi politici diversi da quello della destra storica”.

 

“Da sempre con lo sguardo rivolto al futuro, i nostri ragazzi i primi a essere danneggiati”

Nella lettera al partito che ha fondato, insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa, Meloni ricorda anche come “Fratelli d’Italia non è mai stato un movimento rivolto al passato. Da sempre, noi, siamo interessati solo al futuro della nostra Nazione”, scrive la premier. Poi, passa a difendere il movimento giovanile di Fratelli d’Italia: “Non siamo come vorrebbero dipingerci. Non lo siamo noi e non lo sono i nostri ragazzi di Gioventù Nazionale. Abbiamo un movimento giovanile forte, sano, colorato, curioso e aperto. I nostri ragazzi, che a volto scoperto e con la faccia pulita, con volantini e iniziative, difendono la libertà nelle scuole e nelle università dalla violenza e dall’arroganza della sinistra, sono i primi a essere danneggiati da questa brutta storia” scrive la presidente del Consiglio. E prosegue: “Proprio per questo, non c’è alcuno spazio tra le nostre file per chi recita un copione macchiettistico, utile solo al racconto che i nostri avversari vogliono fare di noi. Noi abbiamo fatto della trasparenza e della coerenza i nostri tratti caratteristici. Noi facciamo quello che diciamo e siamo quello che appariamo. Non c’è trucco e non c’è  inganno. Chi crede che possa esistere una immagine pubblica di Fratelli d’Italia che non corrisponde ai suoi comportamenti privati, semplicemente, non ha capito cosa siamo, e dunque non è il benvenuto tra noi. E la nostra linea è da sempre molto chiara”.

 

FdI ha condannato le dittature del Novecento, cristallina la nostra posizione sulla storia

“Nel 2019 – ricorda ancora Meloni – abbiamo aderito con totale convinzione alla risoluzione del Parlamento europeo sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa, con la quale si condannavano senza esitazione tutte le dittature del ‘900 (nazismo, comunismo e fascismo). Un passaggio doveroso e necessario a superare l’odio che ha attraversato l’Europa e guardare a un futuro di pace e libertà”. La presidente del Consiglio si sofferma su “questa importante risoluzione europea” per evidenziare come “l’adesione segnava lo spartiacque per tutte le forze politiche del continente tra chi ha deciso di lasciarsi alle spalle il passato e chi invece vive ancora di nostalgia e rancore. Ma per noi – a differenza di quanto accaduto in altri partiti politici, che hanno attraversato questo momento con accesi dibattiti interni, e hanno visto alcuni dei loro esponenti astenersi – è stato naturale votarla. Si è trattato di uno dei molti atti, delle molte prese di posizione che rendono cristallina la nostra posizione sulla storia del ‘900. Una posizione che non intendo mettere in discussione” aggiunge ancora Meloni.

 

“Abbiamo costretto anche gli altri a definirsi patrioti”

“Nel 2017, con il congresso nazionale di Trieste, abbiamo stabilito che Fratelli d’Italia non sarebbe stato solo il partito della destra italiana, ma che sarebbe stato qualcosa di più: il movimento dei patrioti italiani. Di tutti i patrioti, a prescindere dalla loro provenienza politica” precisa la leader di FdI nella sua lunga lettera ai dirigenti. “Ricordo ancora lo scherno che ci fu dedicato in quei giorni: ‘Patrioti è una parola desueta, buona per un film su Garibaldi’, dicevano. Eppure – continua la premier – oggi nessuno ripeterebbe quelle parole, perché la verità è che noi abbiamo segnato la rotta, costringendo tutte le forze politiche a definirsi, pian piano, ‘patriottiche’”.

Meloni ricorda anche il congresso programmatico di Torino del 2019 e l’adesione “al movimento conservatore”, una scelta fatta “con convinzione e non per calcolo politico, perché questa è la grande sfida delle società occidentali: il confronto, la contrapposizione a volte, tra chi vuole guardare al futuro, mantenendo le proprie radici, e chi invece quelle radici vorrebbe estirparle, reputando l’identità e l’appartenenza un ostacolo alla realizzazione di un mondo diverso (e vittima di un approccio ideologico)”. La leader di FdI si dice “convinta che la costante crescita” del partito “sia il frutto di questo nostro lungo percorso. Del fatto che gli italiani vedano in noi la forza politica che più di ogni altra ha a cuore l’interesse nazionale, e che più di ogni altra difende i valori ‘conservatori’ della terra, della vita, della famiglia, della libertà. È per questo che gli italiani ci hanno dato la loro fiducia anche quando si è trattato di decidere a chi affidare le sorti della Nazione”.

 

“Siamo un’alternativa credibile alla palude socialdemocratica europea e occidentale”

Restando sui recenti successi del suo movimento politico, e virando il discorso da Gioventù nazionale ai consensi per Fratelli d’Italia, la premier ricorda come “i successi di questo primo periodo di governo, confermati anche dal risultato delle elezioni europee, sono la dimostrazione che esiste una alternativa al lungo declino che ha vissuto l’Italia. Siamo la testimonianza concreta che la destra conservatrice può ben governare in Patria e al contempo rafforzare il quadro di alleanze internazionali e attrarre i grandi investitori. Siamo la dimostrazione che la narrazione fatta dai grandi media e dagli osservatori di parte era falsa, che esiste una alternativa credibile alla palude socialdemocratica europea e occidentale”.

“È esattamente per questo che facciamo tanta paura, non solo in Italia, a chi vuole difendere lo status quo” aggiunge la presidente del Consiglio. “È questa la grandiosa sfida che stiamo combattendo. È questa la rivoluzione per la quale molti di noi stanno sacrificando intere porzioni della loro vita, senza lamentarsi. Ed è questo, soprattutto, il motivo per il quale riceviamo attacchi di ogni genere, senza regole, senza limiti, senza esclusione di colpi. Non possiamo fermare questi attacchi ma possiamo fare tutto il possibile per essere adeguati al ruolo che gli italiani ci hanno affidato”.

“È un gioco duro, una battaglia difficile, per la quale bisogna essere disposti a molti sacrifici. Ma è anche una sfida entusiasmante, perché noi possiamo essere il cambiamento che da molto tempo aspettano gli italiani”. “Possiamo essere il grimaldello per la fine dei giochi di potere, delle lobby, dei privilegi di pochi sulla pelle dei molti. Noi – continua la premier – possiamo essere l’inizio dell’epoca del merito che viene prima della tessera di partito, dei doveri che non sono scissi dai diritti, della libertà che ha bisogno di responsabilità, del valore che ha bisogno di essere dimostrato e non si guadagna per semplice discendenza, dell’interesse nazionale che viene prima di quello di parte. Noi siamo un capriccio della storia, e per alcuni siamo un rischio e un problema, ma per moltissimi siamo la vera speranza rimasta” conclude la presidente del Consiglio.

Condividere.
Exit mobile version