La Sanità conquista 2,4 miliardi in più nel 2026 portando così il Fondo sanitario nazionale con le risorse già stanziate dalla manovra dell’anno scorso (3,7 miliardi) a sfiorare i 143 miliardi e ne avrà altri 2,65 miliardi sia nel 2027 che nel 2028. Le risorse in più serviranno innanzitutto per le assunzioni e per far crescere gli stipendi di medici e infermieri facendo aumentare la voce dell’indennità di specificità. Sul primo fronte però rispetto alla vigilia quando si era immaginato un piano di assunzioni su tre anni molto più robusto di 25-30mila ingressi i numeri si riducono a 6300 ingressi di infermieri e circa un migliaio di medici, in pratica poco più di 7mila nuovi operatori sanitari da assumere grazie ai 450 milioni “prenotati” nella legge di bilancio dal 2026 in poi. Anche sei ieri il ministro della Salute Orazio Schillaci ha rilanciato sottolineando come gli infermieri siano «al centro della manovra» e che «ne verranno assunti 20 mila in più rispetto al turnover naturale». Un obiettivo aggiuntivo che potrebbe essere raggiunto con le risorse che possono liberare le Regioni nei propri bilanci a patto che abbiano i conti apposto, come ribadisce anche la manovra. Anche se ieri il governatore della Vincenzo De Luca parla di numeri inaccettabili: «Solo in Campania avremmo bisogno di 18mila infermieri».
Sul fronte degli aumenti di stipendio la manovra stanzia 280 milioni per potenziare ancora di più l’indennità di specificità di medici e infermieri, una voce che era già stata finanziata l’anno scorso e così nel 2026 i camici bianchi avranno complessivamente grazie anche agli aumenti della manovra del 2025 circa 3mila euro lorde in più in busta paga – 230 euro lordi al mese – mentre gli infermieri vedranno aumentare lo stipendio di 1630 euro lordi l’anno (circa 125 lordi al mese): in particolare la manovra di quest’anno stanzia 85 milioni per i camici bianchi, una cifra che assicura circa 700 euro in più (55 euro lorde al mese) per raggiungere i 3mila euro complessivi già detti, mentre 195 milioni serviranno per le indennità degli infermieri, anche qui i soldi in più sono circa 700 euro lorde l’anno che faranno raggiungere appunto un aumento complessivo di 1630 euro lordi all’anno. Le Regioni potranno anche aumentare la parte variabile degli stipendi di chi lavora nei pronto soccorso.
La bozza della manovra prevede anche un finanziamento di 100 milioni nel 2026 e 183 milioni dal 2027 per avviare l’adeguamento delle tariffe ambulatoriali al centro di ricorsi al Tar che hanno bocciato il nuovo tariffario. Fondi in più anche per le tariffe ospedaliere (i Drg) già aumentate di 1 miliardi per il 2026 e di 1,350 miliardi dal 2027. Per ridurre le liste d’attesa aumenta anche di un punto il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni dagli erogatori privati accreditati.
Sul fronte dei farmaci la manovra alza i tetti di spesa della farmaceutica dello 0,25% (0,20% per gli acquisti diretti e 0,05% per la convenzionata), abolendo anche il payback sulla convenzionata. Le industrie del farmaco ieri hanno però chiesto subito una ulteriore riduzione del payback sugli acquisti diretti, oltre a un sistema value-based «che consenta di superare strutturalmente questo meccanismo iniquo». Per Farmindustria «il risultato complessivo» che emerge dalla bozza di legge di bilancio «non è ancora pienamente sufficiente affinché l’Italia rimanga attrattiva per investimenti e innovazione e possa conservare la sua leadership in Europa». «Per proteggere questi primati e consentire al settore di essere ancora competitivo – conclude Farmindustria -, è fondamentale alzare il tetto della spesa diretta dell’1%».
Infine la manovra stanzia 50 milioni l’anno per stabilizzare la farmacia dei servizi.