Prosegue lo stallo in Commissione Bilancio alla Camera sull’analisi del testo della manovra. Il governo non ha ancora depositato i suoi emendamenti, di cui da questa mattina circola una bozza, né le relazioni tecniche dei testi dei relatori. Le opposizioni protestano e chiedono che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti venga a riferire in Commissione sulle modifiche apportate.
La seduta della Commissione Bilancio oggi è terminata con la comunicazione del presidente Giuseppe Mangialavori sulla ripresa dei lavori lunedì. Slitta dunque l’obiettivo della maggioranza di far approdare il testo in Aula alla Camera già da lunedì 16 dicembre.
Sono 17 i componenti ‘tecnici’, cioè non parlamentari, del governo Meloni: 8 ministri più altri 9 tra viceministri e sottosegretari. Tra i ministri, ci sono i responsabili dell’Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto, dell’Istruzione Giuseppe Valditara, del Lavoro Marina Calderone, della salute Orazio Schillaci, della Cultura Alessandro Giuli, per le Disabilità Alessandra Locatelli e dello Sport Andrea Abodi. Saranno loro a beneficiare dell’emendamento presentato dai relatori alla manovra che prevede di equiparare il loro stipendio con quello dei colleghi dell’esecutivo che invece sono stati eletti alla camera o al Senato. Per la copertura sono previsti circa 1,3 milioni di euro lordi all’annoa partire dal 2025.
Circa 7mila euro al mese in più
I ministri ad oggi ricevono un’indennità mensile di circa 5mila euro, più 3.500 euro per le spese forfettarie che non spettano loro se restano fuori Roma per più di 15 giorni al mese. Un vincolo che i parlamentari non hanno e che l’emendamento della maggioranza estende a tutti i rappresentanti del governo. Oltre all’indennità, a ministri e sottosegretari non parlamentari spetterebbero anche altre voci come la diaria e i rimborsi spese per l’esercizio del mandato, spese telefoniche e viaggi. Secondo i calcoli fatti dal Sole 24 Ore, lo stipendio di ministri,viceministri e sottosegretari ‘tecnici’ aumenterebbe di 7.193,11euro al mese: 3.503,11 euro in più rispetto alla diaria e altri 3.690 euro di rimborsi per l’esercizio del mandato. A questi si aggiungono rimborsi per viaggi e spese telefoniche per 1.200 euro.
Protestano le opposizioni
“Forse non ci siamo spiegati bene. Avevamo chiesto col salario minimo di alzare lo stipendio a chi guadagna 4 o 5 euro l’ora, invece Meloni e soci propongono il ‘salario al massimo’ per i Ministri!”. Lo scrive sui social il leader del M5s Giuseppe Conte, commentando l’ipotesi di un aumento di stipendio per i ministri non parlamentari, da inserire in manovra.”+1 euro e 80 centesimi al mese per i pensionati minimi, +7.193 euro al mese per chi ha incarichi di Governo. Hanno messo l’Italia sottosopra”
“Mentre con una mano aumentano gli stipendi ai ministri, con l’altra bloccano il salario minimo. Che non si dica che questo governo non sa scegliere le priorità”. Lo ha detto Elly Schlein all’ssemblea nazionale del Pd a Roma.
“Verrà dato mandato al relatore della Manovra 15 minuti prima dell’aula, quindi alle 9.45 di martedì prossimo. Non ci preoccupata tanto che arriveremo davanti a Giorgia Meloni senza nemmeno una doccia, ma che vogliono imbavagliare e comprimere il dibattito, facendo passare le loro priorità: stipendi ai ministri, concessione Anas, concessioni quarantennali per la rete elettrica, taglio effettivo del reddito d’inclusione”. Cosi Marco Grimaldi, capogruppo di Avs nella commissione Bilancio della Camera. “Siamo esterrefatti per la sciatteria e l’arroganza. Abbiamo fermato i maxi emendamenti, come diciamo da tempo il Governo non solo non era pronto ma la pace armata ha prodotto in fretta e furia norme sbagliate, senza schede tecniche e senza coperture. La manovra e’ ferma in un tunnel e si sono appena spente le luci di sicurezza”, aggiunge Grimaldi.