Si allenta la stretta sulle auto aziendali in uso promiscuo ai dipendenti. Con un emendamento del governo alla legge di bilancio, in arrivo venerdì 13 dicembre in commissione Bilancio della Camera, viene introdotta una clausola di salvaguardia per far sì che l’aumento del costo chilometrico previsto dalla legge di bilancio in vigore dal 1° gennaio 2025 per le auto con motore termico e quelle ibride non penalizzi chi è in attesa della consegna della vettura.
Il correttivo
In particolare viene previsto che l’attuale sistema di calcolo del costo chilometrico per vetture concesse in uso ai dipendenti continui ad applicarsi ai lavoratori ai quali sono concessi veicoli aziendali dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2024 nonché ai dipendenti ai quali sono concessi veicoli nel primo semestre 2025 che risultano ordinati dai datori di lavoro entro il 31 dicembre 2024.
L’allarme delle associazioni del settore
Contro la stretta sono intervenute le associazioni Anfia (filiera dell’industria automobilistica) e Aniasa (autonoleggio e sharing mobility). «Premettendo la assoluta condivisione nell’adozione di misure indirette che supportino il mercato e la diffusione dei veicoli elettrificati – sottolineano – la definizione del nuovo regime proposto, evidenzia alcune incoerenze rispetto alla linea governativa sul tema della transizione della mobilità, ma soprattutto un aggravio economico importante a carico di oltre 1 milione di lavoratori dipendenti che rischia di frenare anche quella parte di mercato automotive che sta mantenendo in positivo le sue performance». E avvertono: «La nuova normativa rischia di rivelarsi semplicemente come una nuova tassa per i lavoratori dipendenti, categoria di contribuente già fortemente ed estremamente penalizzata».