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Aumentano le tariffe autostradali nel 2025, anche se l’incremento è piuttosto contenuto: l’1,8%, in linea con l’inflazione prevista per l’anno prossimo. A stabilirlo è un emendamento alla manovra presentato nelle scorse ore che riguarda proprio i pedaggi e le società concessionarie delle autostrade.

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La legge di bilancio per il 2025 stabilisce fissa anche l’importo dei pedaggi in autostrada dell’anno prossimo. O meglio, stabilisce un aumento di queste tariffe, uguali per tutte le società concessionarie che sono arrivate in scadenza del proprio periodo regolatorio. Per queste società, i pedaggi aumenteranno dell’1,8%: è la percentuale prevista per il tasso di inflazione del 2025, quindi dovrebbe tenere le tariffe in linea con l’andamento dei prezzi.

Non è la prima volta che il governo interviene per stabilire direttamente l’incremento. Lo aveva fatto anche l’anno scorso, stabilendo che nel 2024 l’aumento sarebbe stato del 2,3%. Ora, un emendamento dei relatori alla manovra fa la stessa cosa per il 2025.

Il pacchetto di emendamenti è lo stesso che contiene anche la contestata misura che aumenta gli stipendi ai ministri non parlamentari di circa 7mila euro al mese. In questo caso, invece, si tratta di un intervento decisamente meno controverso.

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Il punto della proposta è che in alcuni casi le società concessionarie delle autostrade hanno un piano regolatorio scaduto, e quindi non hanno ancora stabilito l’andamento delle tariffe nei prossimi anni. Queste società avrebbero dovuto avere tempo fino al 31 dicembre per perfezionare l’aggiornamento di questi piani, in modo da avere chiare le future tariffe. Ma la legge di bilancio gli concede altri sei mesi, fino al 30 giugno 2025.

E, nel frattempo, è la stessa legge di bilancio che si incarica di fissare l’aumento per le tariffe – che naturalmente non si applicherà per quelle società concessionarie che non hanno piani scaduti, né a quelle che non prevedono un aumento dei pedaggi. L’incremento dell’1,8% è dettato dal fatto che, nel Piano strutturale di bilancio varato quest’anno, il governo Meloni ha previsto che l’anno prossimo l’inflazione sarà proprio pari all’1,8%.

Trattandosi di una percentuale piuttosto ridotta, l’aumento probabilmente sarà difficile da notare per buona parte degli autisti. Ad esempio, se per un viaggio da Roma a Milano si pagano circa 45 euro di pedaggio, nel 2025 l’aumento complessivo sarà di meno di un euro.

La novità arriva pochi giorni dopo che il Parlamento ha approvato un altro intervento in tema di autostrade: la legge sulla Concorrenza. Questa ha stabilito che le concessioni dovranno essere affidate dal ministero dei Trasporti tramite gare pubbliche – con alcune eccezioni – e potrà essere revocata se ci sono gravi inadempienze. In più, cambiano anche le regole che riguardano i pedaggi. Infatti, dall’anno prossimo, una parte delle tariffe versate dagli autisti andrà a finire direttamente nelle casse dello Stato. Questi soldi saranno utilizzati per due fondi specifici, gestiti dal ministero dei Trasporti: uno per gli investimenti nella rete autostradale, e un altro per le concessioni.

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