L’arrivo degli ultimi emendamenti alla legge di bilancio, l’inizio vero e proprio del loro esame e lo scontro frontale fra la maggioranza e le opposizioni. È quanto prevede il menù di oggi alla commissione Bilancio della Camera, dove questa mattina alle 10,30 è in calendario l’avvio della maratona che ha l’obiettivo di portare il testo in Aula domani, con o senza mandato al relatore, dove tra discussione generale, questione di fiducia e voti il dossier potrebbe chiudersi fra venerdì sera e sabato mattina. Alla tenuta di questo cronoprogramma sono appese le speranze dei senatori di poter ratificare nei primi giorni della prossima settimana quanto deciso a Montecitorio, e di evitare così il ritorno a Palazzo Madama fra Natale e Capodanno per un atto di presenza che in ogni caso non potrebbe cambiare i contenuti della legge di bilancio.
Clima di tensione
Il clima dei rapporti parlamentari, però, volge al pessimo. Aveva iniziato a guastarsi già fra venerdì e sabato, dopo le lunghe attese per gli emendamenti del Governo poi trasformati in extremis in proposte dei relatori per evitare le relazioni tecniche (qualche stringata relazione parziale è arrivata ieri) e tagliare le gambe a eventuali subemendamenti. Anche dopo lo spacchettamento di quel che all’inizio doveva essere un emendamento omnibus governativo, però, i singoli testi continuano ad affiancare interventi molto eterogenei. «Così è impossibile esaminare la manovra», hanno scritto ieri le opposizioni al presidente della Camera Lorenzo Fontana (Azione non ha firmato la lettera nel tentativo di puntare ancora in un confronto nel merito), mentre in particolare il Pd solleva dubbi sulle coperture e accusa il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti di «bullizzare il Parlamento».
Le novità
Sotto la polvere delle polemiche gira la trottola dei correttivi, spesso rappresentati da interventi di dettaglio fino al microscopico che però sono destinati a incidere sui conti delle famiglie oltre che su quelli delle imprese. Per le prime, merita di essere segnalato prima di tutto l’aumento del tetto alle spese detraibili per la frequenza a scuole private riconosciute, che dall’anno prossimo salirà da 800 a mille euro. La novità fa il paio con un’altra misura portata dalle proposte di correzione dei relatori, che aumenta di 50 milioni nel 2025 e di 10 milioni dall’anno successivo il fondo per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità.
Sempre in fatto di detrazioni viene definita la clausola di salvaguardia che permette agli sconti per le ristrutturazioni collegate alle spese di quest’anno di rimanere esclusi dalla base di calcolo che definisce il plafond di utilizzo degli sconti fiscali. Stessa salvaguardia si applica anche a tutte le altre detrazioni rateizzate nel tempo come i premi di assicurazione (morte, invalidità permanente e calamità naturali per gli edifici) e ancora i mutui prima casa. Per i giovani da 6 a 14 anni che svolgono attività sportive o ludiche in orari extrascolastici viene invece introdotto un contributo alle famiglie con Isee fino a 15mila euro.
Bonus elettrodomestici
La Lega dal canto suo rivendica il nuovo bonus per l’acquisto di elettrodomestici. Per chi acquista nuovi frigoriferi, lavatrice o stufe ad alta efficienza energetica della nuova classe B, sostituendo vecchi apparecchi otterrà uno sconto del 30% fino a un massimo di 100 euro per ciascun elettrodomestico. Per le famiglie con Isee fino a 25mila euro il contributo dello Stato salirà 200 euro.