L’Associazione Funzioni Centrali (CIDA FC), aderente alla Federazione della Funzione Pubblica CIDA, esprime forte preoccupazione per l’articolo 116 della legge di Bilancio 2025, che potrebbe essere incluso nel maxiemendamento su cui il Governo potrebbe porre la fiducia mercoledì 18 dicembre. La disposizione prevede che l’Automobile Club d’Italia (ACI) sia obbligato a versare 50 milioni di euro annui all’erario, a partire dal 2025. In una nota l’associazione pone l’accento sul fatto che queste risorse, sottratte all’ente, «rischiano di compromettere la sua stabilità economico-finanziaria e la capacità di adempiere alle sue funzioni istituzionali».

L’Associazione Funzioni Centrali parla di «attacco ingiustificato, non soltanto nei confronti di un Ente Pubblico non Economico autonomo e di eccellenza nel panorama della Pubblica Amministrazione, ma anche e soprattutto un vulnus a un sistema di funzionamento collaudato». Questo provvedimento, aggoiunge, «rappresenta un intervento senza precedenti, altamente penalizzante e impattante per l’ACI, la Federazione e le Società collegate. Ma il danno non si ferma qui: sono in gioco il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, il cui destino viene messo a rischio».

Cida Fc invita infine il Governo «a un ripensamento, adottando soluzioni più equilibrate che tutelino la sostenibilità finanziaria dell’ACI e il rispetto della sua missione istituzionale».

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