Una tassa di scopo sulle scommesse per finanziare interventi infrastrutturali e di ristrutturazione degli stadi. Un prelievo aggiuntivo dello 0,5% da applicare direttamente sui ricavi lordi dell’industria del betting. Il correttivo, voluto dal ministro dello Sport Abodi e sostenuto dalla maggioranza dovrebbe essere inserito nella manovra di bilancio in discussione alla Camera.

Il correttivo al momento sarebbe ancora in valutazione tecnica al Mef per determinarne sia la portata in termini di gettito sia l’impatto che un balzello aggiuntivo di questa portata potrebbe avere sulla gara del gioco online, il cui bando è stato approvato qualche settimana fa e ora è in attesa di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale. Il rischio di una lunga serie di conteziosi e di farla naufragare mettendo in discussione l’incasso di 350 milioni stimati dalla Ragioneria eè più che concreto. Si tratterebbe infatti di un cambio di regole in corsa, per altro regole particolarmente sensibile come quelle legate alla tassazione, palesemente in contrasto con il dettato della delega fiscale e del decreto di riforma del gioco online nella parte in cui viene prevista la certezza delle regole e la stabilità della tassazione. Sul rischio contenzioso la spia è già sul rosso.

La gara in arrivo

Come si ricorderà la riforma del gioco online ha dettato le regole anche della gara per il rinnovo delle concessioni prevede per gli operatori nazionali e internazionali il versamento di 7 di euro per la licenza di gioco online, con la possibilità di aggiudicarsene fino a 5. Come detto la quantificazione del Mef per l’assegnazione di 50 licenze produrrebbe un gettito di 350 milioni di euro. Ma con l’introduzione di un prelievo aggiuntivo dell’0,5% sui ricavi, a partecipare alla gara potrebbe essere solo gli operatori più strutturati mentre i più piccoli potrebbero decidere di ritirarsi dalla gara e di non partecipare, magari dopo aver impugnato le regole del gioco.

L’annuncio

Non proprio un biglietto da visita esaltante per gli investitori, anche alla luce delle poche decine di milioni che il nuovo prelievo garantirà all’Erario e al calcio italiano, in un momento storico in cui i club calcistici – piccoli e grandi (Milan, Inter, Roma, Lazio) – puntano forte sugli stadi di proprietà. L’iniziativa. Come riporta l’agenzia specializzata Agipronews, secondo quanto rivelato dal Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane, Roberto Alesse, la nuova tassa di scopi per gli stadi potrebbe essere accompagnata dalla riapertura delle sponsorizzazioni per gli eventi sportivi da parte delle società di betting, vietate negli ultimi sei anni dal Decreto Dignità targato Movimento 5Stelle e Lega.

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