Sono 105 in totale gli emendamenti (o parte di essi) alla manovra segnalati che sono stati dichiarati inammissibili dalla presidenza della commissione Bilancio del Senato. Diciotto sono stati dichiarati inammissibili per materia e potranno essere sostituiti dai gruppi con altre proposte di modifica. Altri 87 sono stati bloccati per copertura.

Passa il vaglio di ammissibilità l’emendamento sull’oro di Bankitalia, presentato dal capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan, che prevede che «le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del Popolo Italiano». Salvi dalla tagliola anche tre dei quattro emendamenti sulla sanatoria edilizia. Mentre è stato considerato inammissibile per le coperture quello che prevede che «i Comuni hanno l’obbligo di rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria in esito ai procedimenti istruiti ai sensi delle norme di cui al Capo IV della legge 28 febbraio 1985, n. 47, dell’articolo 39 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e dell’articolo 32 della legge 30 settembre 2003, n. 269, entro il 31 marzo 2026».

Bce: «Mai consultati su oro Bankitalia, no comment»

«La Bce non è stata consultata dalle autorità italiane sulla bozza di emendamento, e non ha commenti da fare sul tema». Così la Banca centrale europea dopo che è stato ammesso l’emendamento.

Stop alla proposta di vendere le quote Mes

Non passa, al momento, invece il vaglio, per le coperture, l’emendamento della Lega sul Mes (La dotazione del Fondo per la riduzione della pressione fiscale di cui all’articolo 1, comma 130, della legge 29 dicembre 2022, n.197, è incrementata di 5.000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2028. Per la compensazione dei relativi oneri è autorizzata la cessione delle quote di contribuzione al capitale per la partecipazione del Meccanismo europeo di stabilità, di cui alla legge 23 luglio 2012, n 116). Si tratta di una vecchia battaglia del senatore del Carroccio Claudio Borghi, che inizialmente si era detto «felice» perché l’emendamento da lui ispirato poteva essere messo ai voti. Interpellato successivamente, ha aggiunto, «verificheremo, se è un problema di coperture lo sistemeremo perché l’emendamento porta coperture».

Salta emendamento Lega-FI su compensi manager pubblici

Non passa il vaglio delle ammissibilità l’emendamento alla manovra di Lega e Forza Italia che escludeva dal tetto degli stipendi della p.a i compensi corrisposti ai manager dalle società quotate, anche se a controllo pubblico. La proposta a firma, tra gli altri, di Massimiliano Romeo, capogruppo Lega al Senato, e Maurizio Gasparri, capogruppo FI al Senato, stabiliva che i compensi non venissero computati ai fini del calcolo del tetto delle retribuzioni previsto per le società pubbliche non quotate. L’emendamento è saltato perché considerato estraneo per materia.

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