Guarda al 2030 e oltre il Manifesto elaborato dal neo costituito Gruppo Giovani dell’Associazione Marchi Storici d’Italia che avanza una serie di richieste e di interventi per preservare, tutelare e valorizzare questo patrimonio imprenditoriale. Sono 813 i marchi storici inseriti nel Registro speciale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy mentre le aziende che li detengono sono oltre 600 e complessivamente generano un fatturato di circa 90 miliardi di euro. Il numero degli occupati diretti è intorno ai 85mila persone cui si deve aggiungere l’indotto. «Per i marchi storici dal 16 aprile 2020 a oggi sono state presentate 968 istanze e quelli attualmente riconosciuti sono 813, il traguardo dei mille marchi storici è ormai a portata di mano – ha sottolineato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in occasione della presentazione del Gruppo Giovani -. Pensate quale patrimonio abbiamo».

Il Manifesto si inserisce nel progetto di valorizzare asset chiave del made in Italy. Anche per questo al primo posto mette la tutela e la promozione dei marchi che dovrebbero essere riconosciuti come beni culturali e industriali da difendere dalla contraffazione e delocalizzazione. Ecco la proposta di un Piano nazionale di promozione internazionale per i marchi storici in quanto ambasciatori dell’eccellenza italiana. Da incentivare la cultura del made in Italy con l’introduzione di agevolazioni per quelle aziende che continuano ad utilizzare tecniche produttive tradizionali e si dotano di certificazioni di qualità. Si deve poi salvaguardare il legame con i territori anche organizzando incontri per trasferire competenze e fare nascere alleanze, collaborazioni tra giovani e imprenditori esperti. In quest’area si collocano programmi specifici a supporto del passaggio generazionale auspicando incentivi fiscali per la formazione e l’assunzione di giovani manager. Non viene dimenticata la sostenibilità indicata come un valore strategico insieme alla circolarità e il consumo responsabile. Nell’ambito delle normative europee «Fit for 55» e con l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050, si devono rappresentare le specificità delle imprese manifatturiere a Marchio Storico, introducendo misure di sostegno economico per la transizione energetica e promuovendo un coinvolgimento diretto di queste imprese nell’elaborazione delle normative europee per tutelare occupazione e competitività. Non viene dimenticato il turismo industriale da promuovere con incentivi e agevolazioni fiscali per lo sviluppo di percorsi museali pubblici integrati nel patrimonio culturale con progetti che coinvolgono comunità locali e le scuole. Queste richieste puntano ad instaurare un dialogo continuativo e costante tra istituzioni italiane ed europee e le aziende, con tavoli tecnici dedicati alla politica industriale, con particolare attenzione alle esigenze delle imprese storiche.

Sono oltre 40 i manager del Gruppo Giovani costituito per mettere in sicurezza questo patrimonio e promuovere la competitività futura. «La volontà di fondare il Gruppo Giovani dell’Associazione nasce dalla consapevolezza che i nostri figli e i nostri nipoti svolgeranno attività di impresa in contesti diversi rispetto a quelli in cui abbiamo operato noi – spiega Armando de Nigris, presidente del Gruppo Giovani, vice presidente dell’Associazione Marchi Storici d’Italia e Cavaliere del lavoro -. Affinchè il nostro patrimonio e il nostro know how venga preservato, è essenziale un approccio sistemico da parte del Governo e delle istituzioni che incentivi la continuità. Dobbiamo custodire il “saper fare all’italiana”, perché questo ormai oggi è l’elemento distintivo del made in Italy».

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