Cosa farà il governo italiano dopo la decisione della Corte penale internazionale di emettere mandati d’arresto nei confronti del primo ministro Netanyahu, dell’ex ministro della difesa Gallant? Darà esecuzione alla decisione o rifiuterà di farlo? «Questa decisione è vincolante. E tutti gli Stati che fanno parte della Corte, che comprende tutti i membri dell’Unione europea, sono vincolati ad attuare la decisione della corte» ha detto l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri Josep Borrell. Ma l’esecutivo italiano sembra orientato a prendere tempo.

Tajani: sosteniamo la Cpi, ma valuteremo sull’arresto

Interlocutorio è infatti il commento a caldo del ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Business forum trilaterale a Parigi: «Vedremo quali sono i contenuti della decisione e le motivazioni che hanno spinto a questa decisione la corte» ha dichiarato il titolare della Farnesina. E ha aggiunto: «Noi sosteniamo la Cpi ricordando sempre che la Corte deve svolgere un ruolo giuridico e non un ruolo politico. Valuteremo insieme ai nostri alleati cosa fare e come interpretare questa decisione e come comportarci insieme su questa vicenda». In casa azzurra c’è chi è più esplicito nel rigettare la decisione della Corte. «Stimo Benjamin Netanyahu, è il capo democratico di un Paese aggredito che rischia lo sterminio. Se la Corte penale internazionale cerca persone da arrestare, le trova a Gaza, tra le file di Hezbollah in Libano o degli Houthi nello Yemen: si occupino di terroristi internazionali» ha dichiarato il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Lega: mandati di arresto Cpi assurdi e filo-islamici

Da Salvini non arrivano dichiarazioni ufficiali. Ma fonti della Lega, citate dall’Ansa parlano di «richiesta assurda» e di «sentenza politica filo-islamica, che allontana una pace necessaria».

Crosetto: sentenza Cpi sbagliata, ma dovremmo applicarla

In serata però prende posizione il ministro della Difesa Guido Crosetto: «Io ritengo che la sentenza della Corte penale internazionale sia sbagliata» ma se Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant «venissero in Italia dovremmo arrestarli perché noi rispettiamo il diritto internazionale» ha affermato Crosetto, durante la puntata di Porta a Porta in onda stasera su Raiuno.

Pd: Italia rispetti CPI e si adegui alle sue decisioni

Dalle opposizioni invece sale l’appello a rispettare le decisioni della Corte. «È partito l’attacco alla Corte Penale Internazionale, per il mandato di arresto a Netanyahu. La CPI è un’acquisizione fondamentale della giustizia internazionale, fondata sullo Statuto di Roma. L’Italia ha il dovere di rispettarla ma anche quello di adeguarsi alle sue decisioni”. Così su X Peppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria nazionale del PD.

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