Nonostante la pesante sconfitta che ha mandato all’aria il suo sogno di tornare in grande stile in politica dopo gli scandali, Cuomo non si è ritirato dalla corsa lasciandosi aperta la possibilità di candidarsi anche lui come indipendente a novembre.

Un’ipotesi sostenuta da molti democratici moderati, preoccupati dall’ascesa di Mamdani e dalla possibilità che la sua vittoria alle primarie favorisca Adams, oggetto di forti critiche per le accuse di frode e corruzione poi ritirate in seguito all’’intervento’ del dipartimento di Giustizia di Trump.

A essere particolarmente preoccupata per Mamdani è Wall Street, che vede nel democratico socialista un nemico.

«Non penso che dovremmo avere miliardari, c’è bisogno di maggiore equità», ha detto di recente il candidato dem tra lo scetticismo dei paperoni di Wall Street, preoccupati dalla possibilità che un 33enne senza molta esperienza alle spalle possa trovarsi alla guida di un’economia, quella di New York, che vale 2.000 miliardi.

Non è pienamente convinta da Mamdani neanche una buona fetta della comunità ebraica: in caso di vittoria, sarebbe il primo sindaco musulmano della città con la maggiore comunità ebraica al mondo.

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