Domenica 1 dicembre è andata in onda la decima puntata del Pomeridiano di Amici 2024. Trigno sorprende tutti con En e Xanax di Samuele Bersani, Luk3 diventa la vittima dello scontro tra Anna Pettinelli e Lorella Cuccarini.
Luk3 e Trigno, Amici 2024
Domenica 1 dicembre è andata in onda la decima puntata del Pomeridiano di Amici 24, dove si sfidano gli allievi del talent di Maria De Filippi. La giuria è composta in questa puntata da Enrico Nigiotti, ospite musicale presentando il nuovo singolo Tu Sei Per Me. Ad accompagnarlo, anche Briga, che ha cantato il suo singolo Vieni con me. Giudice della gara inediti J-Ax, mentre Federica Abbate e Charlie Rapino hanno giudicato le sfide vinte da Luk3 con Samuele ed Elena. Trigno sorprende tutti e conquista il pubblico con En e Xanax di Samuele Bersani, Senza Cri promossa a pieni voti con Lucio Battisti, che le permette di vincere la classifica canto. Ci sono ancora troppi dubbi su Ilan e Diego: entrambe le esibizioni appaiono scolastiche o completamente fuori fuoco. Qui le pagelle.
Trigno, voto 7,5:
Non c’è trucco, non c’è inganno. Anche dopo una settimana reduce dalla catatonica rivisitazione de Il Mio Canto Libero di Lucio Battisti e dal padellagate, Trigno si trasforma in William Wallace di Braveheart: si appropria di En e Xanax di Samuele Bersani e la recita in maniera originale. Ci sono spazi, acuti, anche sguardi alla camera: piena consapevolezza di quanto questa canzone possa essere sua. Mostrare le spalle sarebbe stato poco carino in puntata, ma quanti sassolini sembrano ormai cadere dalle sue scarpe.
Luk3, voto 7:
C’è stato bisogno di aspettarlo, un discorso legato anche alla sua età, ma si intravede qualcosa di interessante in Luk3 quando canta In Equilibrio di Daniele Silvestri. Diversamente dall’incessante ripetizione dell’inedito Parigi in motorino, in questo caso sembra aver trovato un’isola felice da esplorare. Molto male invece l’assegnazione di Sorry di Justin Bieber: anche se sembra cucita addosso a lui, alcune sbavature iniziali lo alienano quasi per tutta la durata del brano. La doppia vittoria della sfida si vanifica, e non solo per l’ultimo posto in collaborazione con Diego: sembra mancare una tranquillità generale, non per colpa sua.
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Antonia, voto 7:
Il pericolo della ripetizione questa volta non si infrange sull’esibizione di Antonia, che dopo Ex-Factor, ritorna con When It Hurts So Bad di Lauryn Hill. Non inganna più l’ingenuità nei secondi prima dell’esibizione: Antonia sa esattamente dove il brano stia arrivando e come sia stato concepito, sfruttando tutte le sue sfumature.
Senza Cri, voto 7:
Vincere, cantando Lucio Battisti, è la grande sorpresa della decima puntata del Pomeridiano di Amici 2024. E non perché si dubitasse della voce della giovane cantante, anzi. Una delle esibizioni in grado di raccogliere il testimone del brano, soprattutto quando controlla l’acuto nei momenti finali della canzone. Si può parlare anche di sorpresa sul suo volto quando scopre la posizione finale, ma è arrivato il momento delle prime consapevolezze.
Vybes, voto 6:
In una puntata con poco equilibrio nelle esibizioni, ma anche nel suo svolgimento, Vybes comprende prima degli altri ciò che può salvarlo da una sfida la prossima settimana: rappare. Le strofe sono l’ennesimo tentativo (centrato) di raccontare Roma nella sua visione, quasi da guida turistica. Tutto bello ma c’è un ma: il ritornello nel nuovo arrangiamento di Sarà Perché Ti Amo dei Ricchi e Poveri è maldestro, fin troppo un coro da stadio. In mezzo a tutto questo, i pregi ma anche i limiti attuali di Vybes.
Chiamamifaro, voto 5,5:
Celebrare l’acuto finale, dimenticando i vuoti su alcuni passaggi di Warwick Avenue, sarebbe un insulto nei confronti del percorso di Chiamamifaro fino a questo punto. Non sembra essere la sua serata, ma il tentativo nella parte finale del brano di aggiungere e non più sottrarre è da incoraggiare. Sembra aver capito la sua direzione, bisogna adesso assestarsi.
Nicolò, voto 5:
Passo indietro per Nicolò: è veramente difficile comprendere quanto impegno ci stia mettendo per mostrare altre parti di sè. C’è però il momento in cui tutto questo sembra inutile e Il Mondo Prima Di Te di Annalisa diventa un campo scivoloso, con qualche nota stonata nell’intro del ritornello. È necessario aspettare un po’ una gran voce come la sua: fortunatamente il pubblico lo protegge.
Ilan, voto 4,5:
Arriviamo alle note dolenti, le stesse da alcune settimane. Nella nebulosa Ilan non si è ancora capito cosa accadrà in futuro. Manca, ancora una volta, l’energia e le sfumature della propria cover, rendendo piatta Home di Michael Bublé. Si, è possibile. Rischia di frenare ogni suo pensiero, ogni suo desiderio artistico, cercando di rispettare la sufficienza che gli permetta di rimanere.
Diego, voto 4:
Se ci fosse una congiura sulla permanenza di Diego ad Amici 2024, sarebbero forse più comprensibili certe scelte. Ancora una volta gioca migliaia di chilometri lontano da casa, in un abito che gli va largo e in cui lui non sembra riuscire ad aggiungere nulla. Can’t Feel My Face gioca su un’estensione vocale che Diego non può avere/non ha in questo momento, lasciandolo da solo sul palco alla ricerca del fantasma di The Weeknd. Passo indietro rispetto alla scorsa settimana.
Lorella Cuccarini – Anna Pettinelli voto 5:
In un clima tutt’altro che isterico inizialmente, la contesa su Luk3 tra le due insegnanti appare come il momento clou di uno scontro, in cui è difficile capire anche la violenza dei toni. La tranquillità crollata e l’opinione di Luk3 omessa durante la puntata aprono un altro lato della discussione su come responsabilizzare attraverso l’empatia i giovani cantanti. La proposta di legge Celentano rimane il sedativo alla discussione tra gli insegnanti, ma stasera è stato visibile quanto non esista una strada giusta in questo momento, con questi animi.
Alessandra Celentano – Emanuel Lo, voto 5:
Da una parte la rissa verbale, il tentativo di punire i professori, dall’altra il lato oscuro del perfezionismo. La sorte capitata al ballerino Daniele è tra le peggiori: non riuscire a soddisfare la proiezione che si ha di lui, senza che lui lo abbia chiesto. L’accanimento diventa però uno strumento di distruzione, non di costruzione: fermare dopo pochi secondi l’esibizione sembra un atteggiamento da sala prove, non da milioni di telespettatori.