Un altro elemento di incertezza riguarda proprio gli investimenti legati al risparmio energetico e agli obiettivi di decarbonizzazione che, in questo momento, sono «sotto attacco», aggiunge Comandini: «È un problema, perché noi invece vediamo come un’opportunità l’innalzamento della qualità del mercato». Proprio su questo si concentra lo studio del Politecnico, che evidenzia l’esistenza delle risorse a disposizione, provenienti in parte dagli incentivi e dagli investimenti ancora elevati legati al Pnrr e a tanti progetti di rigenerazione o di risparmio energetico.

«Ci sono elementi che sarebbero a favore dello sviluppo e degli investimenti per i prossimi cinque anni, ma occorre insistere e razionalizzare gli incentivi e renderli accessibili, più facili da utilizzare. Penso in particolare a Industria 5.0 che mette l’accento proprio sulla sostenibilità», aggiunge il presidente Assil.

Lo studio del Politecnico

Nel dettaglio, lo studio del Polimi prende anche in esame l’introduzione di sistemi di controllo avanzato dell’illuminazione evidenziando il risparmio energetico ottenibile in alcuni settori di interesse: dai musei, alle scuole, agli ospedali, agli hotel, agli uffici, al comparto retail, industria e illuminazione pubblica.

Considerando un settore altamente energivoro come quello degli ospedali, lo studio calcola che l’introduzione di 2.150 punti luce con sistema di gestione avanzata a fronte di un investimento di 1,6 milioni di euro, con 6.350 ore di funzionamento, garantirebbe un risparmio in termini di energia dell’83% pari a 861 MWh annui, e con 221 tonnellate di emissioni di CO2 in meno. I tempi previsti per rientrare nell’investimento si aggirano intorno a 2,3 anni.

Prendendo invece come esempio l’illuminazione pubblica, a fronte di un investimento di 9,9 milioni di euro per l’introduzione di 10mila punti luce di sistemi di illuminazione avanzata con 4.380 ore di funzionamento annuo si raggiungerebbe un saving energetico nell’ordine del 67% pari a 2,4 MWh. Il risparmio in termini di CO2 è superiore a 980 tonnellate, mentre i tempi per rientrare nell’investimento sono intorno ai 4,8 anni.

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