Centomila capi griffati e contraffatti e tre opofici sotto sequestro. La lotta ai falsi non conosce soste. E questo è il bilancio di un’operazione portata avanti a Barletta e Trani dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’attività di contrasto alla contraffazione di marchi industriali e brevetti. Nello specifico l’intervento è stato condotto ed eseguito dai militari del Gruppo di Barletta nel corso di una complessa indagine di polizia giudiziaria iniziata con una serie di appostamenti e verifiche incrociate tra banche dati e attività commerciali.
100 mila capi falsi sequestrati
I militari, riporta una nota delle Fiamme gialle, «hanno individuato e sottoposto a sequestro penale oltre 100.000 capi di abbigliamento e/o articoli di vestiario contraffatti con la riproduzione non autorizzata di numerosi noti brand, quali “Emporio Armani”, “Calvin Klein”, “Tommy Hilfiger”, “Museum”, “K-Way”, “North Face”, “Colmar” “Murphy e Nye”, “Icon”».
Lavoratori irregolari
Nel corso dell’operazione sono stati posti sotto sequestro 3 stabilimenti, situati nella provincia di Barletta Andria Trani, e i macchinari utilizzati per la lavorazione della merce. Non è comunque tutto. Perché all’interno delle strutture i militari delle Fiamme gialle hanno individuato, «intenti nell’assemblaggio di capi di abbigliamento contraffatti» anche « lavoratori irregolari o sconosciuti al fisco,, alcuni dei quali impiegati in condizioni igieniche precarie e o in luoghi privi di qualsiasi attenzione alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro».
Appostamenti e controlli incrociati
L’indagine era partita dopo una serie di appostamenti e controlli avvenuti anche attraverso la consultazione delle banche dati con un’attenzione verso chi aveva precedenti specifici nel settore, sia negli esercizi commerciali in cui venivano venduti capi contraffatti. Quindi la ricostruzione, anche attraverso l’esame della documentazione contabile, della filiera con l’individuazione delle aree di produzione e di stoccaggio.
Le contestazioni
«All’esito di tale attività repressiva – ricostruisce la nota della Finanza – sono stati contestati, nei confronti di 8 soggetti, le ipotesi di reato dell’introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, la fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale e la ricettazione».