Alla foce di un fiordo nella contea di Telemark, a Sud di Oslo, svetta un sottile camino d’acciaio che potrebbe svolgere un ruolo centrale nella transizione ecologica del cemento, uno dei materiali più difficili da decarbonizzare. Il camino, alto 100 metri, è nuovo di zecca e serve a intrappolare l’anidride carbonica emessa dallo storico cementificio di Brevik. La CO2 verrà poi compressa e trasportata via nave allo stato liquido in un impianto di stoccaggio intermedio a Øygarden, a Nord di Bergen, prima di essere pompata via tubo e stoccata in via permanente in un deposito geologico individuato a 2600 metri sotto il fondale del Mare del Nord.
Studio di fattibilità per Brescia
Il lancio operativo del progetto Longship CCS – prima filiera industriale completa per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio della CO2 in Europa – è stato celebrato ieri a Brevik, con tutti gli attori principali dell’impresa, a partire dal principe ereditario Haakon di Norvegia, dal ministro norvegese dell’energia Terje Aasland e da Dominik von Achten, Ceo di Heidelberg Materials, proprietaria del cementificio di Brevik, che diventa così il primo al mondo a produrre cemento net zero. Grazie alle competenze acquisite a Brevik, il colosso tedesco del cemento (che controlla anche Italcementi) ha avviato studi di fattibilità per la cattura e lo stoccaggio della CO2 in una dozzina di altri impianti in Europa e Nord America, fra cui anche nella cementeria di Rezzato-Mazzano (Brescia), che potrebbe diventare il primo impianto italiano a produrre cemento net zero. “Siamo in contatto con il governo italiano per realizzare questo progetto, sappiamo che c’è un dibattito in corso sulla cattura della CO2 e speriamo di replicare anche in Italia quello che abbiamo già fatto in Norvegia”, ha confermato van Achten.
Il tasso di cattura salirà al 95%
Il marchio lanciato da Heidelberg Materials si chiama evoZero ed è stato sviluppato proprio partendo da Brevik, dove la tecnologia sviluppata ad hoc consentirà la cattura di 400.000 tonnellate di CO2 l’anno, pari al 50% delle emissioni complessive dell’impianto. Nelle prossime riconversioni si punta a tassi di cattura ancora superiori, attorno al 95%. Oltre a Brevik, il progetto Longship include il termovalorizzatore di Hafslund Oslo Celsio, destinato a diventare uno dei primi termovalorizzatori senza emissioni, con 350mila tonnellate di CO2 catturate all’anno, di cui la metà biogenica.
Il complesso schema intitolato alle navi vichinghe è un elemento centrale nella strategia di transizione del governo norvegese, che ha coperto oltre due terzi delle spese: 1,9 miliardi di dollari su 2,82 miliardi complessivi. “Longship dimostra che è possibile ridurre le emissioni derivanti dall’industria in modo sicuro ed efficace: abbiamo costruito una catena del valore completa per la gestione della CO₂ che avrà un impatto oltre i nostri confini”, ha dichiarato il ministro Terje Aasland all’inaugurazione. L’obiettivo ultimo di questo grande sforzo è la decarbonizzazione dell’oil & gas, che copre circa un quarto del Pil norvegese e oltre il 50% delle esportazioni. Il settore petrolifero, infatti, è il principale motore del progetto, con Equinor, Shell e Total che hanno fornito il deposito geologico e hanno realizzato il gasdotto per iniettarvi la CO2. Anche la tecnologia di cattura del gas viene da Schlumberger, leader dei servizi per l’oil & gas, tramite la sua affiliata SLB Capturi, specializzata in soluzioni per la rimozione del carbonio.
L’alleanza delle tre big del petrolio, chiamata Northern Lights, si propone di innescare la creazione di un mercato della carbon capture in Europa, basandosi sulle indicazioni della Commissione europea. In questo primo deposito il consorzio trasporterà e sigillerà anche 800.000 tonnellate di CO2 all’anno dall’impianto di ammoniaca e fertilizzanti di Yara a Sluiskil, nei Paesi Bassi, e 430.000 tonnellate di CO2 biogenica all’anno dalle due centrali elettriche di Ørsted in Danimarca. Il consorzio ha appena deciso di ampliare la sua capacità di stoccaggio di CO2 da 1,5 a 5 milioni di tonnellate l’anno, con un investimento di 715 milioni di dollari.