Il fischio dell’arbitro, Sandro Scharer, è avvenuto poco il tramonto nella città francese. È un gesto di grande sensibilità e rispetto nei confronti di quei giocatori di religione musulmana che, in base alla loro confessione, durante il Ramadan digiunano dall’alba fino al calar del sole.

Otto minuti di gioco poi l’arbitro ha interrotto la partita di Champions League tra Lille e Borussia Dortmund per consentire ai calciatori di mangiare. Perché questa decisione? È un gesto di grande sensibilità e rispetto nei confronti di quei giocatori di religione musulmana che, in base alla loro confessione, praticano il mese del digiuno previsto dal Ramadan (iniziato il 1° marzo, si concluderà la sera del 29 dello stesso mese). Dall’alba fino al calar del sole per devozione si astengono dal cibarsi, bere, fumare: privazioni interrotte al tramonto.

Ecco perché poco dopo il fischio d’inizio, il direttore di gara, Sandro Scharer, ha lasciato agli atleti interessati la possibilità di rifocillarsi approfittando di una pausa di circa un minuto. “È un gesto molto importante – ha ammesso l’ex attaccante tedesco, Tobias Schweinsteiger, durante la diretta del match su Dazn -. È un aspetto spesso sottovalutato ma bisogna tenere conto che il rapporto con la fede è molto importante”. La spiegazione è stata dovuta anche alla perplessità generata dalla decisione del fischietto, che molto telespettatori non hanno compreso.

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Quale influenza possa avere questo periodo religioso sul rendimento dei calciatori e, di conseguenza sulle scelte degli allenatori, è nelle parole del tecnico Niko Kovac che ha fatto riferimento alla dedizione al culto del difensore, Ramy Bensebaini, chiarendo perché non lo aveva inserito tra gli undici titolari della partita. “Da parte nostra non c’è assolutamente alcun problema nell’assecondare i nostri calciatori – ha ammesso ai media tedeschi. Penso che sia positivo che lo facciano. Ma dobbiamo assicurarci di mettere in campo ragazzi che sono nelle migliori condizioni fisiche possibili”.

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Lo stesso terzino sinistro di origine algerina ha parlato del Ramadan sul sito ufficiale della Bundesliga, rivelando quali sono i riflessi del digiuno su chi pratica attività sportiva a livello agonistico: “I primi giorni possono essere un po’ difficili poi va tutto bene. È una situazione che si impara a gestire e ognuno lo fa in modo diverso. Posso allenarmi e osservare il Ramadan senza alcun problema”.

Quanto accaduto a Lille ha un precedente abbastanza recente. La settimana scorsa, questa volta in Europa League, il match tra la Real Sociedad e il Manchester United è stato interrotto per consentire ad alcuni calciatori (Aguerd e Mazraoui) di rifocillarsi in campo, approfittando del breve stop accordato.

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