“La nostra priorità è trovare una soluzione negoziale”, assicura il portavoce della Commissione europea, “ma risponderemo se è necessario come una serie di contro dazi dal massimo impatto per gli Stati Uniti”. “Le tariffe sulle merci sono un male per i consumatori e per le industrie”, dice la Vicepresidente Ribera. Oggi gli Stati Uniti importano oltre 7.000.000 di veicoli l’anno, per la maggior parte costruiti in Messico Corea del Sud Giappone Canada e Germania. Ma neanche le fabbriche americane resteranno indenni, tenuto conto che il 60% delle parti delle auto assemblate negli States proviene da fuori confine e che i dazi colpiranno la componentistica entro i primi di Maggio. L’Italia sola esporta 1,2 miliardi di componenti negli Stati Uniti. Sui mercati i titoli del comparto sono sotto pressione: sprofonda Stellantis meno 4%,  Porsche perde quasi il 3%, Mercedes fa -2. Ferrari da parte sua prepara le contromosse, pronta a ritoccare all’insù i prezzi del 10% per i modelli venduti negli Stati Uniti. A caccia di alternative, Bruxelles tende una mano alla Cina. “È nostro interesse reciproco affrontare problemi e divergenze” scrive il Commissario europeo Sefcovic in missione a Pechino, “Ne va delle nostre industrie e dell’economia globale”.

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