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Leonardo racconta in un’intervista cos’è successo prima della finale 2002 del Brasile contro la Germania. Ronaldo il “Fenomeno” non ha voluto dormire la notte: “Aveva paura”.

Ronaldo il Fenomeno fu il grande protagonista del Brasile campione ai Mondiali 2002 giocati in Corea del Sud e Giappone. Il 2-0 rifilato alla Germania in finale fu tutto suo per via di quella doppietta decisiva che lanciò la nazionale verdeoro al titolo. Di quella partita ha parlato Leonardo, ex giocatore ed ex allenatore di Milan e Inter. Il brasiliano ha svelato un aneddoto particolare durante Supernova, podcast di Alessandro Cattelan, spiegando tutto ciò che era accaduto a Ronaldo in quei quattro anni tra i Mondiali di Francia 98 e quelli asiatici.

Leonardo parte da lontano sottolineando ancora una volta quanto successo prima dello scontro finale contro la Francia nel 1998. Un malore non consente a Ronaldo di essere al 100%, ma nonostante questo il “Fenomeno” decide di scendere in campo. “La sua storia è incredibile, è stato male, una cosa difficilissima da gestire – spiega -. Chiaramente lo aspettiamo fino all’ultimo per capire se il miglior giocatore del mondo possa scendere in campo, e lui alla fine decide di giocare”. Il Brasile perde e 4 anni dopo Ronaldo alla vigilia della finale con la Germania trascorre una notte senza dormire: “Aveva paura”.

Temeva che potesse accadere un altro malore: “Ebbe una convulsione, un corto circuito, che fisicamente non ce la fai, quello è stato difficile da gestire – spiega Leonardo -. Quattro anni dopo il Brasile torna in finale e lui alla vigilia della partita parla con me ma decide di non dormire perché aveva paura di stare di nuovo male la notte”. Ma Ronaldo starà benissimo e quella finale sarà l’autentico trionfo per il brasiliano nel giorno più importante della sua carriera: “Scende in campo, fa doppietta e diventa campione del mondo”.

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Leonardo descrive Ronaldo: “Dopo Maradona e Pelé c’è lui”

Leonardo esalta completamente il ‘Fenomeno’: “Non lo chiamano Ronaldo il Fenomeno per niente, in tutto il mondo – ha detto -. Quando è arrivato, è stata una rivoluzione. Ronnie è riuscito a fare tutto quello che gli altri avevano fatto prima di lui, ma al doppio della velocità, è stata una cosa impattante, aveva una velocità d’esecuzione enorme e una potenza fuori dal comune, e poi esteticamente la sua corsa era molto bella e ha riunito tante cose”. E conclude: “Se Pelé e Maradona sono l’Olimpo, io penso che dopo di loro ci sia Ronaldo”. 

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