Un approccio scientifico per il posizionamento in bicicletta attraverso il digitale. A partire da quest’idea due ex ragazzi romagnoli, Matteo Paganelli e Luca Bartoli, nel 2010 lanciano la start up idmatch, che sta per Identity Matching System. Cuore e testa nati nelle terre di Pantani, con i capitali di ventura di Bepi Bigolin, imprenditore veneto anima del gruppo Selle Italia che al Pirata di Cesenatico faceva le selle. Capitali che dal 2016 hanno aiutato lo sviluppo di idmatch fino a farla divenire ciò che è oggi: il sistema di bike fitting globale, riferimento nel settore dell’industria delle due ruote, che basandosi su principi di biomeccanica ed ergonomia, permette a ogni ciclista – dall’amatore al professionista – di trovare la posizione ideale che unisce performance e comfort. «Il nostro sistema – racconta Matteo Paganelli, brand manager idmatch – è al momento la cosa più avanzata che c’è per mettersi in una posizione corretta in bicicletta. Pedalare meglio possibile, ma soprattutto senza farsi male».

Processo di scanning 3D

Idmatch infatti è il primo sistema di analisi di bike fitting che non prevede l’uso di marker, ossia di puntatori posizionati sul corpo del ciclista. Ma si basa sull’acquisizione dei dati tramite un processo di 3D scanning che, grazie a uno specifico software proprietario, riconosce in modo automatico i punti di giunzione delle articolazioni. I dati raccolti vengono incrociati e depositati in un database sul cloud, costantemente aggiornato attraverso i dati raccolti nei 260 bike lab idmatch diffusi oggi nel mondo, che contiene le informazioni morfologiche di oltre 85mila di persone.

La seconda fase del processo è l’adattamento della morfologia del ciclista alla bicicletta. Durante il test, il ciclista pedala su una smart bike collegata al sistema digitale che si adatta alle sue misure in tempo reale combinando le informazioni del database con i dati del ciclista. «L’anima del prodotto – spiega Paganelli – è il cloud con i dati raccolti in passato e in tempo reale che vengono combinati dal nostro algoritmo brevettato e danno suggerimenti alla smart bike in base al machine learning – il sistema auto impara e si aggiorna continuamente – che adatta la posizione di ogni corpo con gli angoli più efficienti nella posizione e nella performance». La scansione tridimensionale del corpo del ciclista, inoltre, migliora l’accuratezza dei rilevamenti e consente di analizzare i movimenti su tutti e tre i piani dello spazio.

Assetto personlizzato

Il risultato dell’analisi consente al ciclista di trovare la posizione corretta in bici e la configurazione ideale di tutti gli accessori relativi ai tre punti di contatto: manubrio, sella e pedali. «Noi – continua il brand manager idmatch – puntiamo sempre come primo obiettivo al comfort. Stare bene. Da lì si lavora sul posizionamento cercando il setting ideale per migliorare la perfomance».

Idmatch permette la regolazione ottimale per i vari tipi di due ruote – bici da strada, downhill, gravel, crono, triathlon, mountain bike, pista e così via – e permette di personalizzare l’assetto in tutti i suoi aspetti, attraverso altri servizi digitali sviluppati negli anni. Il Foot fitting: la scansione 3d per analizzare la morfologia dei piedi di ogni ciclista con un sistema di stampa in 3d ha perfezionato la produzione su misura dei plantari per le solette delle scarpe da bici. Un altro sistema sviluppato è il Cleat fit che permette il posizionamento millimetrico delle tacchette per i pedalini sulle scarpe.

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