“Accadeva così, anni fa nel 2021 è successo anche a me che sono stato picchiato (…) ricordo che è successo circa dieci volte”: lo ha detto un ragazzo di 17 anni, ex detenuto del carcere Beccaria, ai pm che indagano sui maltrattamenti e le torture avvenute nell’istituto penitenziario.

L’istituto penale per minori Cesare Beccaria di Milano

Accadeva così, anni fa nel 2021 è successo anche a me che sono stato picchiato (…) ricordo che è successo circa dieci volte“: è quanto ha raccontato ai pubblici ministeri un ragazzo di 17 anni, ex detenuto del carcere minorile Beccaria di Milano che avrebbe assistito ad alcuni presunti pestaggi nei confronti di altri ragazzi. Le sue parole sono state messe a verbale il 7 giugno 2023.

I magistrati della Procura di Milano indagano su alcuni maltrattamenti e torture che sarebbero avvenute all’interno dell’istituto penitenziario a opera di diversi agenti della polizia penitenziaria. Il giovane è tra coloro che compare nell’ordinanza che ha portato a tredici arresti e otto sospensioni di poliziotti. Agli inquirenti ha spiegato di avere assistito ai pestaggi, ma di averne anche subiti.

Era normale che lo picchiassero“, ha affermato riferendosi all’aggressione nei confronti di un altro detenuto. “Io non ho denunciato però l’ho detto a mia madre, durante un colloquio, aveva visto i segni che avevo sul corpo“. La donna avrebbe poi chiamato gli educatori. Un’assistente sociale avrebbe addirittura “fatto la relazione dei fatti accaduti al direttore“.

Torture al carcere Beccaria a Milano: un medico segnalò un pestaggio su un detenuto già nel 2022

L’adolescente avrebbe affermato che alcuni agenti sarebbero stati “alterati dalla cocaina” e ci sarebbero state “violenze sessuali” tra minori detenuti. I pm proseguono con le investigazioni: si stanno concentrando anche sulle presunte omissioni di personale e vertici della struttura. Tra le testimonianze agli atti, c’è quella della psicologa in servizio al carcere minorile che raccolse alcuni racconti e ne parò con il consigliere comunale David Gentili che poi inoltrò tutto al Garante dei detenuti del comune di Milano, Francesco Maisto.

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