“Porteremo la protesta ovunque e a chiunque”. Dal quinto piano del Palazzaccio, nel cuore della Giustizia italiana, arriva l’avvertimento al governo da parte dei magistrati, tutt’altro che rassegnati dopo il tiepido incontro con la premier Giorgia Meloni e l’ennesimo attacco arrivato ieri dopo il caso Diciotti. 

Forti del successo incassato dallo sciopero della settimana scorsa, le toghe si dicono pronte a continuare la mobilitazione con eventi e manifestazioni in ogni città, nell’attesa di incontrare, entro la fine di marzo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Sarà un momento importante e non puramente formale”, spiega il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, tessendo le lodi del capo dello Stato definito “personaggio straordinario per chiarezza, lucidità e coraggio”.

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