«Alziamo la testa contro lo Stato di paura»: dietro questo striscione-manifesto in migliaia hanno sfilato per le strade di Roma contro il decreto sicurezza del governo.

La protesta

«Manganelli fallimento di Stato». E ancora: «Se loro fanno il fascismo, noi faremo la resistenza», alcuni degli slogan scanditi dal corteo partito da Piazza Vittorio Emanuele e arrivato a piazzale Ostiense passando per il Colosseo, tra bandiere della pace e della Palestina.

Le presenze

Oltre la rete no dl sicurezza, organizzatrice della manifestazione, presenti la Cgil, Avs – con i leader Bonelli e Fratoianni – il Pd con una delegazione guidata da Francesco Boccia, e il M5s. «Al governo Meloni vogliamo dire che oggi siamo 150mila in piazza», l’annuncio degli organizzatori. Diversa la stima della questura di Roma che parla di quasi diecimila manifestanti nel momento clou del corteo all’altezza di via Labicana nel passaggio nei pressi del Colosseo.

Le altre contestazioni

Un gruppo di 10 persone è stato intercettato dalle forze dell’ordine mentre tentava di avvicinarsi al ministero delle infrastrutture. E alcuni gruppi già si preparano al boicottaggio della tappa romana di domani del Giro d’Italia. Contro la partecipazione della squadra israeliana, circa 200 manifestanti appartenenti ai gruppi studenteschi di Osa e Cambiare Rotta, con Usb e i movimenti per l’abitare, si sono fermati con le tende in piazza Numa Pompilio, staccandosi dal corteo, con l’intenzione di effettuare un accampamento per tutta la notte e compiere l’azione di boicottaggio.

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