Voyager 1 è la sonda più vecchia della Nasa, lanciata nel 1977 da Cape Canaveral insieme a Voyager 2 per studiare Giove e Saturno, poi è uscita dal sistema solare per esplorare lo spazio interstellare. La navicella ora si trova a a 24 miliardi di chilometri dal nostro pianeta.

Tutto inizia con uno schema ripetuto e privo di senso. Un serie di 0 e 1 indecifrabile. I messaggi inviati da Voyger 1, l’oggetto costruito dall’uomo più lontano nello spazio, arrivano alla Nasa. É novembre 2023 e l’agenzia spaziale rileva un grave malfunzionamento della sonda. Ora, a sette mesi di distanza la Nasa ha annunciato che la navicella spaziale, a 24 miliardi di chilometri dal nostro pianeta, ha ripreso a funzionare.

“Voyager 1 sta di nuovo raccogliendo informazioni sullo spazio”. I quattro strumenti a bordo per misurare le onde del plasma, i campi magnetici e le particelle nello spazio interstellare, hanno ripreso a trasmettere dati. Serviranno operazioni minori per risolvere il problema, come risincronizzazione del software di temporizzazione dei tre computer di bordo, ma “il risultato segna un significativo progresso verso il ripristino del veicolo spaziale alle normali operazioni”, ha spiegato la Nasa.

Voyager 1 non solo è l’oggetto più lontano nello spazio, ma è anche la sonda più vecchia della Nasa, secondo l’Agenzia spaziale i generatori a propulsione nucleare della Voyager 1 e della Voyager 2 si spegneranno nel 2025. La sonda ha però già battutto molti record, “le sonde Voyager stanno andando molto, molto oltre gli obiettivi prefissati, e più a lungo di qualsiasi altro veicolo spaziale nella storia”, ha spiegato la Nasa.  La speranza è che possano raggiungere il cinquantesimo anniversario nel 2027.

Perché la Terra continua a ricevere messaggi laser dallo Spazio: arrivano da milioni di chilometri

Cosa è successo a Voyager 1

Gli scienziati della Nasa a novembre si sono accorti che qualcosa non funzionava. L’unità di telecomunicazioni del sistema di dati di volo inviava infatti uno schema ripetuto e privo di senso.

Era già successo, a maggio 2022. Gli ingegneri della NASA avevano ricevuto dati telemetrici completamente sballati, con il sistema AACS (acronimo di Attitude Articulation and Control System) che invia informazioni errate sia sull’orientamento, sia sulla posizione nello spazio.

A febbraio, Suzanne Dodd, project manager della missione Voyager, ha spiegato che la navicella non aveva “mai affrontato un problema così grave” da quando era iniziata la missione nel 2010. Poi ad aprile la Nasa ha ricevuto i primi “dati utilizzabili” inviati da Voyager. Tra questi le informazioni sullo stato di salute della sonda. A maggio sono poi stati riattivati di due dei quattro strumenti scientifici di bordo.

La storia della navicella più vecchia della Nasa

Voyager comunica con la Terra attraverso la Telecommunications unit che invia le informazioni utilizzando il codice binario. È la sonda più vecchia della Nasa, lanciata nel 1977 da Cape Canaveral insieme a Voyager 2 per studiare Giove e Saturno, poi è uscita dal sistema solare per esplorare lo spazio interstellare.

Nel 1990 scattò una foto storica della Terra, nota come il “pallido punto blu“. Nel 2012 è diventata la prima sonda ad attraversare lo spazio interstellare e da allora, insieme alla sua gemella, ha raccolto dati sull’eliosfera, lo spazio attorno al sole direttamente sotto l’influenza del sole. Su entrambe le navicelle sono state caricate registrazioni sonore e immagini che mostrano l’umanità e la vita sulla Terra.

Condividere.
Exit mobile version