Pugno di ferro contro le manifestazioni pro-palestinesi e per il cessate il fuoco a Gaza nelle università americane, teatro di duemila fermi per riportare l’ordine. L’episodio più drammatico negli interventi della polizia è avvenuto alla University of California di Los Angeles: agenti in tenuta anti-sommossa hanno sgomberato all’alba un vasto accampamento di protesta, abbattendo barricate di fortuna e ammanettando oltre 130 dimostranti.

I vertici universitari hanno chiesto l’intervento dopo una recente escalation di divisioni e tensioni, culminata con un’aggressione alla tendopoli da parte di 200 contro-manifestanti pro-Israele. Nelle ore precedenti, oltre 300 fermi erano avvenuti a Manhattan tra Columbia University, dove è stata sgomberata la palazzina occupata Hamilton Hall, City College e Fordham. Giri di vite anche a Dartmouth in New Hampshire, con 90 arresti, alla University of Texas di Dallas e a Tulane a New Orleans.

LE MANIFESTAZIONI

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La crisi è entrata di forza alla Casa Bianca. Il presidente Joe Biden, nel primo discorso sulle manifestazioni, ha denunciato i disordini nei campus ma cercato di mostrare calma leadership, rifiutando proposte repubblicane di mobilitare la guardia nazionale per garantire la sicurezza. «Vengono messi alla prova due principi fondamentali – ha detto – Il diritto alla libertà di parola e riunione pacifica, a far ascoltare la propria voce. E il principio della legalità. Devono essere entrambi fatti rispettare». Gli americani «hanno diritto di protestare, non di creare caos».

Il presidente ha aggiunto che va bandita ogni forma di antisemitismo e odio. Biden, in clima di campagna elettorale, è sotto pressione: la Convention democratica sarà in agosto a Chicago, dove nel 1968 fu scossa da rivolte contro la guerra del Vietnam.

Le proteste al momento restano diffuse, in istituzioni private e pubbliche da una costa all’altra del Paese e non solo in grandi città. Alla Portland State University in Oregon gli agenti hanno fatto irruzione in una biblioteca in mano agli studenti. Alla Indiana University studenti e docenti sono in aperta ribellione contro vertici definiti inetti, dopo che avevano cancellato autorizzazioni a proteste. L’Associazione nazionale dei docenti universitari ha preso le difese di proteste pacifiche degli studenti, con alcuni professori arrestati al loro fianco e che hanno denunciato eccessi della polizia.

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