La manovra assume un aspetto più definito con l’avvenuta bollinatura da parte della Ragioneria di Stato. In sostanza si afferma che le misure previste dal testo licenziato dal Consiglio dei Ministri  hanno copertura finanziaria. Ci sono tuttavia alcune differenze tra il testo bollinato e quello uscito dal Cdm di venerdì scorso:

Cambia la misura che innalzava al 26% la cedolare secca sugli affitti brevi. L’articolo 7 del provvedimento mantiene la cedolare al 21%, ma solo nel caso in cui i propritatri non si siano rivolti a piattaforma di intermediazione, come Airbnb, Booking o altre ancora. In effetti la riduzione prevista riguarda un numero molto limitato di casi, un fatto che non è sfuggito a Confedilizia che per bocca del suo presidente, Giorgio Spaziani Testa richiama Tajani e Salvini alle loro promesse: “Ci aspettiamo che i due vicepremier confermino il loro impegno all’eliminazione della norma” ha detto.  

Le due principali misure della manovra sul fronte fiscale che vengono confermate dal testo finale bollinato riguardano la riduzione della seconda aliquota irpef dal 35% al 33% dai 28mila ai 50mila euro, con una sterilizzazione tramite le detrazioni sopra i 200mila euro; e la tassazione ridotta al 5% per gli aumenti contrattuali dl 2025 e 2026, ma solo per i lavoratori con redditi inferiori ai 28mila euro. La riduzione dell’Irpef ”favorirà 13,6 milioni di contribuenti, di cui 8,2 milioni con reddito prevalente da lavoro dipendente, con un beneficio ulteriore pari in media a circa 210 euro”, ha puntualizzato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti rispondendo ad un’interrogazione nel corso del question time alla Camera.

Confermati anche la riduzione fiscale su straordinari e lavoro domenicale e festivo, l’aumento a 10 euro della deduzione dei buoni pasto e viene confermato anche che l’aumento delle pensioni per i soggetti in condizioni disagiate dal 1 gennaio 2026, pari a 20 euro al mese, sarà erogato solo a chi ha un’età pari o superiore a settanta anni.

È confermato anche il taglio al fondo per il cinema e l’audiovisivo, ma viene ridotto di 40 milioni di euro. Il fondo, che aveva una dotazione minima di 700 milioni l’anno, viene ridotto a 550 milioni di euro per l’anno 2026 (erano 510 nella prima bozza) e a 500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027 (dai 460 milioni della prima bozza).

Nonostante l’opposizione del settore bancario e di Forza Italia la manovra bollinata continua a prevedere “un sostanziale contributo” del settore finanziario da circa 4 miliardi e Giorgetti ha chiosato che “parlare di extraprofiitti sarebbe riduttivo se non erroneo” visto che le misure degli ultimi anni del governo hanno avuto “importanti riflessi sulla solidità e redditività del sistema”.

Sale poi da 200 a 300mila euro la flat tax per i ‘paperoni’ che riportano la loro residenza fiscale in Italia. La nuova norma prevede anche un incremento della tassazione prevista per i familiari, che raddoppia da 25mila a 50mila. La tassa, introdotta dal governo Renzi, era stata portata nell’agosto 2024 da 100mila a 200mila euro.

La manovra prevede “un sostanziale contributo” del settore finanziario da circa 4 miliardi e “parlare di extraprofiitti sarebbe riduttivo se non erroneo” visto che le misure degli ultimi anni del governo hanno avuto “importanti riflessi sulla solidità e redditività del sistema”. Lo ha detto Giorgetti, rispondendo ad un’interrogazione nel corso del question time alla Camera.

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