La legge di bilancio procede tra polemiche e rallentamenti. Le tensioni tra maggioranza e opposizioni si concretizzano nella riunione dei capigruppo alla Camera. Sfuma l’intesa sul calendario, ma la maggioranza lavora per far approdare in aula domani la legge di bilancio. Obiettivo il via libera a Montecitorio venerdì, con il voto di fiducia. Sempre più probabile il sì definitivo al Senato – come spesso accade – solo dopo Natale. “Ci saranno correttivi e miglioramenti ma resta intatta la struttura” il ragionamento di Forza Italia mentre per Lupi le polemiche delle opposizioni sono strumentali. “Questa manovra abbandona le politiche di austerità” per la Lega e da Fratelli d’Italia rilanciano sulle pensioni minime. 
Ma dopo giorni di botta e risposta con le opposizioni e qualche distinguo anche tra gli stessi ministri è Crosetto a tentare di archiviare definitivamente le polemiche. Sull’emendamento che parificava tutti i Ministri e sottosegretari non parlamentari ai ministri eletti in Parlamento fa sapere che il governo – sebbene non sia giusto – “ha chiesto ai relatori di ritirare l’emendamento”. Le opposizioni che avevano sottolineato la necessità di scongiurare aumenti di stipendio per i ministri continuano ora la protesta dopo la bocciatura del loro emendamento unitario sull’aumento delle spese sanitarie. 

Condividere.
Exit mobile version