Niente espulsione per Umberto Bossi, storico fondatore della Lega Nord, ma il consiglio federale della Lega ha formalizzato le procedure per espellere altri due esponenti della linea “nordista”, duramente critici del segretario Matteo Salvini: l’ex segretario della Lega lombarda Grimoldi e il consigliere regionale veneto Michieletto.

Si è riunito oggi il consiglio federale della Lega, che ha discusso anche di sanzioni contro i tesserati del partito che hanno apertamente criticato la linea di Matteo Salvini negli ultimi mesi. Sono stati espulsi, ad esempio, l’ex segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi e il consigliere regionale del Veneto Gabriele Michieletto. Grimoldi, a marzo, aveva proposto di togliere il nome di Salvini dal simbolo del partito sulla scheda elettorale per le europee, per evitare una “debacle elettorale”. Non ci saranno provvedimenti, invece, nei confronti del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, che proprio alle europee aveva fatto sapere che avrebbe votato per un candidato di Forza Italia.

È da tempo che in una parte del Carroccio circola il malcontento per la gestione del segretario Salvini, colpevole di aver abbandonato la vocazione nordista del partito e di averlo spostato nel campo dell’estrema destra. E non è il primo caso in cui alcuni esponenti del partito vengono espulsi per aver preso dure posizioni contro questa linea: tra gli altri, avvenne lo stesso anche all’ex segretario delle Liga veneta, Toni Da Re.

Era stato proprio Paolo Grimoldi a far sapere che Umberto Bossi avrebbe votato per Forza Italia, e in particolare per l’ex leghista Marco Reguzzoni, alle europee. Il Senatur non ha poi confermato né smentito pubblicamente di averlo fatto. All’inizio del consiglio federale, comunque, Salvini avrebbe rivendicato la decisione di non portare il partito verso il centro, citando il successo di Marine Le Pen in Francia come esempio dei guadagni elettorali che vengono da una linea simile.

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Oggi il consiglio federale della Lega ha affermato che le segnalazioni delle persone da espellere sono emerse su indicazione dei territori, e che cacciarle serve a “tutelare lo straordinario e generoso impegno di migliaia di militanti che per troppo tempo hanno assistito a polemiche strumentali, inutili e dannose contro la Lega”. La decisione sull’espulsione sarebbe arrivata con un voto all’unanimità. Ora manca solo un passaggio formale, cioè l’approvazione del consiglio di disciplina e garanzia.

Grimoldi, da parte sua, ha detto che “non è assolutamente vero” che la segnalazione sarebbe arrivata “dai territori”. Se non altro perché “il congresso in Lombardia non viene fatto svolgere da nove anni. E il direttivo regionale non ha formalizzato alcuna richiesta di provvedimenti disciplinari, neppure si è mai riunito”. Parlando ad Ansa, l’ex parlamentare ha detto che “il provvedimento della ‘Salvini Premier’ politicamente lascia il tempo che trova. Semplicemente si cerca di eliminare i leghisti storici e rappresentativi, perché solo così forse Salvini potrebbe rimanere segretario”. Si è trattato, per Grimoldi, di “una reazione scomposta alla debacle elettorale delle europee e delle amministrative”.

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