La Consulta boccia 7 norme dell’Autonomia Differenziata, esulta Vincenzo De Luca: il presidente della Regione Campania era stato tra i primi ad opporsi.

Esulta Vincenzo De Luca, il presidente della Regione Campania, dopo che la Consulta ha bocciato (parzialmente) la legge sull’Autonomia Differenziata voluta dal Governo Meloni. In tarda serata è arrivato il commento del presidente della Regione Campania, da sempre tra i primi ad opporsi a questa legge: “La sentenza smantella la Legge Calderoli e difende l’unità del Paese. La Corte Costituzionale ha accolto in gran parte e in tutto il suo nucleo essenziale, le censure mosse nel ricorso promosso dalla Regione Campania e dalle altre Regioni ricorrenti, e sostanzialmente “riscrive” la legge nei termini che la stessa Regione Campania ha proposto con un disegno di legge emendativo della Calderoli trasmesso alle Camere ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione qualche settimana fa”, si legge in una nota inviata agli organi di stampa nella tarda serata di oggi.

In particolare, De Luca ha sottolineato come la Consulta abbia chiarito che non possa esserci “alcun trasferimento indiscriminato e generalizzato di funzioni”, nonché che la legge “contiene, di fatto, una delega in bianco, in quanto non detta i necessari criteri direttivi e principi generali per la determinazione dei LEP”, ed anche che è stata “rilevata l’illegittimità della previsione della mera facoltà, e non dell’obbligo, per le Regioni ammesse alla firma dell’Intesa, di concorrere agli obiettivi di finanza pubblica”. Di fatto, Vincenzo De Luca “festeggia” il primo traguardo, quello dello stop parziale alla legge che, fin dalle prime battute, aveva giudicato duramente, assieme ad altri presidenti di Regione. Tra i primi ad esultare anche Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, che ha definito la legge “una minaccia per il principio fondamentale di uguaglianza tra tutti i cittadini”.

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