Un team internazionale di scienziati ed esperti in Nuova Zelanda ha iniziato da oggi a studiare uno dei cetacei più rari al mondo. Dal 1872, sono stati trovati solo sette esemplari di mesoplodonte di Travers e nessuno è mai stato avvistato vivo in mare. 

Il maschio spiaggiato a luglio vicino a Taieri Mouth, nella provincia meridionale di Otago è perfettamente conservato e rappresenta un’occasione unica per decifrare il mistero di una specie di cui ancora non si sa quasi nulla.

In effetti, è la prima volta che ha luogo uno studio metodico e approfondito di questa “balena dai denti a spatola”.

L’elenco delle cose che si ignorano di queste creature è più lungo di quello delle cose che si sanno: non si sa quante siano né in quale parte dell’oceano vivano, non si sa perché non siano mai state avvistate in natura, né come sia fatto il loro cervello. Tutti gli zifidi hanno un sistema stomacale diverso e i ricercatori non sanno come questi cetacei odontoceti elaborino il cibo. 

Ma, per gli scienziati riuniti all’Invermay Agricultural Centre di Mosgiel, vicino a Dunedin in questi giorni, il primo mistero da risolvere è quello della morte di questo maschio lungo cinque metri. Ci sono segni di squali, ma non è quella la causa, dicono.

Prima di questo, sono stati trovati solo altri sei esemplari di mesoplodonte di Travers ma, finora, quelli intatti sono stati sepolti prima che un test del DNA potesse certificarne l’identificazione.

Le prime ossa di questi mammiferi sono state trovate nel 1872 sull’isola Pitt in Nuova Zelanda – La Nuova Zelanda è un ‘hot spot’ per gli spiaggiamenti di balene, con oltre 5.000 episodi registrati dal 1840, secondo il Dipartimento della Conservazione. 

Un’altra scoperta è stata fatta negli anni ’50 su un’isola, mentre le ossa di una terza balena sono state rinvenute nel 1986 sull’isola Robinson Crusoe in Cile.

Nel 2002 il sequenziamento del DNA ha dimostrato che tutti e tre gli esemplari appartenevano alla stessa specie e che questa si distingueva dagli altri zifidi conosciuti.

Nel 2010, due esemplari interi sono stati ritrovati su una spiaggia della Nuova Zelanda.

Ora finalmente gli scienziati possono analizzare un mesoplodonte di Travers praticamente intatto e sperano di svelare almeno alcuni dei segreti di questa specie così sfuggente.

Sarà un’analisi più lenta del solito e rispettosa delle tradizioni locali, perché viene effettuata in collaborazione con la comunità locale dei Māori per i quali le balene sono un ‘taonga’ – un tesoro – e la creatura sarà trattata con la stessa riverenza riservata a un antenato.

I membri dell’iwi locale saranno presenti per tutta la durata della dissezione e saranno consultati ad ogni passaggio, per condividere le loro conoscenze e osservare le usanze, come la recita di una karakia – una preghiera – sul cetaceo prima dell’inizio dello studio.

La tribù conserverà la mascella e i denti della balena al termine della dissezione, prima che lo scheletro venga esposto in un museo. Una stampa 3D sarà utilizzata per replicare queste parti, utilizzando una scansione TC del cranio dell’animale.

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