Un primo nucleo costituito da 28 soggetti, che oggi conta oltre 1.400 tra società ed enti – tra loro il Politecnico di Milano e l’Università di Brescia, banche come Bnl, Confindustria Brescia e leader del settore come Streparava -, una nicchia di mercato fatta di auto storiche e appassionati collezionisti che diventa un indotto industriale. L’idea è di trasformare una delle competizioni automobilistiche più iconiche del mondo, la 1000 Miglia – attraverserà l’Italia, da Brescia a Roma, fino al 21 giugno – in un volano economico, attraverso il riconoscimento di una vera e propria filiera. Il progetto ha come capofila la 1000 Miglia Srl ed è coordinato da IBS Consulting. «La 1000 Miglia è sempre stata più di una competizione sportiva, ha funzionato come laboratorio di sperimentazione e trasferimento tecnologico. Bisogna preservare e alimentare un sapere produttivo che non può sopravvivere senza competenze, scuole, imprese e standard riconoscibili» sottolinea il ceo di 1000 Miglia Fulvio D’Alvia.

Nasce dunque sul campo il progetto di costituire una filiera strutturata a cui gli appassionati di auto storiche possano far riferimento, e che sia in grado di sostenere un mercato in evoluzione, a caccia di competenze e certificazioni trasparenti. Tra gli strumenti a cui si guarda c’è quello dell’Academy di settore, per attivare percorsi di formazione qualificati, con figure professionali specializzate come restauratori, battilastra, tecnici della certificazione, operatori di digitalizzazione e di restauro avanzato, e per favorire il trasferimento di competenze artigianali e tecnologiche alle nuove generazioni. A fare da cornice c’è anche l’esigenza di creare certificazioni riconosciute e contribuire alla costruzione di standard di certificazione dei veicoli e dei restauri. Entra nella partita anche la blockchain, con applicazioni in grado di garantire la tracciabilità degli interventi sulle auto.

Dal punto di vista formale, l’iniziativa, nata nel Bresciano su iniziativa dell’Automobile Club di Brescia, ha ottenuto il riconoscimento da parte della Regione Lombardia della filiera produttiva e formativa dedicata all’automobilismo storico, nell’ambito del progetto Classic Car Region. Si tratta di un progetto che unisce l’artigianato d’eccellenza legato alle auto storiche e le più moderne tecnologie come il reverse engineering, la stampa in 3D e i processi di digitalizzazione.

«Dobbiamo trasformare ciò che per troppo tempo è stato visto come puro collezionismo in una vera industria, capace di generare valore economico, occupazione qualificata, export e innovazione. La 1000 Miglia oggi non è solo un evento, ma il punto di partenza di un modello produttivo replicabile, dove cultura, industria, turismo e formazione si integrano in un sistema di sviluppo» conclude il ceo.

L’edizione 2025 della 1000 Miglia conta su 420 vetture storiche su un percorso di 1.900 chilometri da Brescia a Roma e ritorno, in strada ci sono 123 Ferrari Tribute, le auto elettriche della 1000 Miglia Green e i prototipi a guida autonoma sviluppati con il Politecnico di Milano.

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