Dalla forgiatura dell’acciaio ai prodotti per l’arredobagno e la cura della persona è un attimo. O quasi. Il progetto di Michele Marcora, membro di una famiglia di imprenditori attiva da generazioni nel settore siderurgico, parte da lontano e ha a che fare con la sua voglia di cimentarsi con un mercato diverso da quello dei terzisti in cui la sua azienda era specializzata. «Noi ci collochiamo all’inizio della catena produttiva – spiega -. Le logiche e le esigenze sono molto differenti rispetto a quelle un’azienda che fa del proprio brand, e del suo posizionamento, un elemento determinante del proprio successo, mentre i terzisti interpretano esigenze di altri».

L’acquisizione di Koh-i-Noor

Da qui l’esplorazione sul mercato e, attraverso un consulente, la scelta di investire in un marchio storico, dalla grande riconoscibilità e dalle grandi potenzialità che, dopo i fasti degli anni ’80 e ’90, negli ultimi tempi versava in una situazione complessa: la Ko-i-Noor di Tradate (Varese), specializzata in prodotti per la bellezza e in arredobagno.

Scelta che è maturata in un’operazione finalizzata lo scorso dicembre 2023 quando una cordata costituita dalle tre holding di altrettante famiglie di imprentitori (Marcora, Santori e Solbiati) rileva il 90% dell’azienda lombarda a titolo gratuito e ne pianifica il rilancio con un aumento di capitale di 500mila euro (l’azienda attualmente fattura circa 3,6 milioni di euro), mentre il restante 10% rimane ai due precedenti soci con il 3% e il 7%.

La nuova governance vede Michele Marcora direttore generale dell’azienda e presidente del cda, di cui fanno parte i rappresentanti delle tre holding oltre a un socio della precedente proprietà. Sono state inoltre inserite tre nuove figure a supporto dell’attività commerciale e dell’art direction del brand, che si aggiungono ai 25 dipendenti di Koh-i-Noor.

Il progetto di rilancio

L’azienda, spiega Marcora, «si sta muovendo in maniera importante su due fronti: il settore della bellezza, per il quale il marchio è più noto al grande pubblico, e quello dell’arredobagno, una divisione produttiva inserita nel 2003». L’obiettivo di rilancio e crescita è, per l’arredobagno, spostare le attività dal settore retail a quello del contract, in particolare nelle forniture per alberghi e per il navale, trattando con catene anche internazionali, ma con un orientamento prevalente sul mercato nazionale.

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