La Russa: “Non butterò mai il busto del Duce, è un regalo di mio padre”. Calenda: “Non merita di presiedere il Senato”

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“Il busto del Duce? Non lo butterò mai, è un regalo di mio padre”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, parlando ad un convegno a Palazzo Giustiniani, a Roma, ha spiegato ai giornalisti la presenza di quella statua che raffigura Benito Mussolini e che l’esponente di Fratelli d’Italia, ex Msi, conserva gelosamente. Noncurante  delle parole con cui ieri Roberto Benigni, sul palco di Sanremo, ha condannato il Ventennio fascista celebrando i 75 anni della Costituzione davanti al presidente Sergio Mattarella (attaccato da Salvini), La Russa durante l’incontro di oggi in memoria di Pinuccio Tatarella si è voluto confidare con i giornalisti, suscitando immediate polemiche politiche. “Sono dipinto – ha raccontato – come quello che ha il busto del Duce: èvero ce l’ho, me lo ha lasciato mio padre, non capisco perche’ dovrei buttarlo e non lo butterò mai. Così  come conserverei quello di Mao Zedong“.

Durissime le parole del leader del Terzo Polo, Carlo Calenda. Se non capisci perchè devi buttare il busto di Mussolini, ha scritto su Twitter rivolgendosi a La Russa, “è  “perchè ha collaborato allo sterminio degli ebrei, perchè ha fatto uccidere gli oppositori e bastonare lavoratori. E tu non sei cinese. Sei italiano. Patria del delinquente. E Presidente del Senato. E se non capisci perchè devi buttare il busto di Mussolini non meriti di esserlo”.

 

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