La ricerca non è un costo, ma un investimento sul capitale umano e tecnologico del Paese. È questo il messaggio che animerà domani il III Forum Incyte sulla ricerca, in partnership con Il Sole 24 Ore e 24 Ore Salute, appuntamento che porta a Milano istituzioni, università, clinici e industria per discutere come rendere l’Italia più attrattiva e competitiva sul fronte dell’innovazione.

Il dibattito si aprirà con il tema del riconoscimento della figura del Coordinatore di ricerca clinica, al centro di un disegno di legge presentato dal senatore Roberto Marti, presidente della Commissione Cultura e Ricerca di Palazzo Madama. Una misura attesa da anni che, come sottolinea Celeste Cagnazzo, presidente del Gruppo Italiano Data Manager, darebbe dignità e stabilità a professionisti oggi indispensabili nell’attivazione dei trial clinici ma ancora privi di un inquadramento ufficiale.

Il valore di queste competenze sarà raccontato anche dal punto di vista della clinica. Filippo De Braud, oncologo dell’Università di Milano e direttore del Dipartimento di Oncoematologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori, mostrerà come la ricerca, persino nelle fasi precoci, non sia un esercizio astratto ma un percorso che incide direttamente sulla vita dei pazienti e contribuisce a collocare i nostri centri in reti internazionali.

In questo scenario, le aziende biotech hanno un ruolo chiave. Nicola Bencini, vicepresidente regionale e general manager di Incyte Italia, sottolineerà come la valorizzazione delle competenze e le partnership pubblico-privato possano diventare leve decisive per attrarre investimenti e rafforzare la competitività nazionale.

Lo sguardo si allargherà poi al livello territoriale. Alessandro Fermi, assessore a Università, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia, illustrerà le strategie messe in campo per attrarre capitali e talenti, mentre Emanuele Monti, presidente della IX Commissione del Consiglio regionale e membro del CdA di Aifa, porterà la riflessione sul terreno dell’accessibilità: l’innovazione, ricorda, ha valore solo se arriva ai cittadini, e la recente determina Aifa sui criteri di innovatività dei farmaci va proprio nella direzione di premiare la ricerca utile al Paese.

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