I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, ovvero quelli del cosiddetto carrello della spesa, a settembre su base tendenziale decelerano da +3,4% a +3,1%, più di quanto indicato nei dati provvisori (3,2%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano da +2,3% a +2,6 (2,7% nei dati provvisori). Lo rileva l’Istat, a pochi giorni dalla pubblicazione dei dati Eurostat sull’inflazione a settembre.

A settembre prezzi in calo dello 0,2% rispetto a ottobre (+1,6% su anno)

La stabilità del tasso d’inflazione sottende andamenti differenziati dei diversi aggregati di spesa: sono in rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,5% a +2,4%), degli Alimentari non lavorati (da +5,6% a +4,8%) e in accelerazione quelli degli Energetici regolamentati (da +12,9% a +13,9%), a cui si aggiunge la ripresa dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -6,3% a -5,2%).

Istat: povertà stabile ma più pesante per minori e famiglie operaie

Inflazione di fondo decelera

Nel mese di settembre l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera (da +2,1% a +2,0%), come quella al netto dei soli beni energetici (da +2,3% a +2,1%). La variazione congiunturale negativa dell’indice generale riflette soprattutto la diminuzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-3,3%) e degli Alimentari lavorati (-0,5%), parzialmente attenuata dalla crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,6%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.

Gli indici

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una variazione del -0,1% su agosto e del +1,4% su settembre 2024. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta di 1,3% su agosto, per effetto della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e dell’1,8% rispetto a settembre 2024 (da +1,6% del mese precedente), confermando la stima preliminare. Nel terzo trimestre 2025 i prezzi al consumo, misurati dall’Ipca, evidenziano aumenti più contenuti per le famiglie con bassi livelli di spesa (+1,7%) e lievemente più alti per quelle con livelli di spesa elevati (+1,8%). Per gli alimentari si registra un calo dello 0,1% su agosto e un aumento del 3,7% su settembre 2024 mentre per le bevande alcoliche si segnala un calo dello 0,1% sul mese e un aumento del 2,0% sull’anno.

Maggior calo per settore telecomunicazioni

Il settore che registra il calo maggiore dei prezzi è quello delle comunicazioni con un -0,4% sul mese e un -4,6% sull’anno. Per abitazione, acqua, elettricità e combustibili si registra un aumento dello 0,1% su agosto e un calo dell’1,0% sull’anno.

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