Il Gruppo Iren inaugura in Toscana, a Terranuova Bracciolini (Arezzo), il primo impianto per il trattamento delle schede elettroniche provenienti dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Il sito, che si estende su una superficie di circa 2.400 mq, rappresenta un unicum a livello nazionale. Consentirà l’estrazione, la selezione, il recupero e il tracciamento tramite blockchain di metalli preziosi quali oro, argento, palladio e rame attraverso un processo di disassemblaggio meccanico e trattamento idrometallurgico appositamente progettati.
La capacità di trattamento della struttura è pari a oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, che permetterà un recupero medio minimo settimanale di circa 1 kg di oro, 2 kg di argento, 0,5 kg di palladio, 500 kg di rame metallico puro e tra i 600 e 700 kg di rame in polvere, arrivando quindi a quasi 200 kg di metalli preziosi e 57 tonnellate di rame all’anno.
La prossimità territoriale
Oggi oltre il 90% delle schede elettroniche recuperate in Italia è destinato all’esportazione, pertanto il nuovo impianto del Gruppo Iren si colloca in una innovativa direzione di circolarità e prossimità territoriale; infatti oltre a contribuire allo sviluppo economico dell’area, le attività del Gruppo potranno favorire sinergie con l’importante distretto orafo aretino, che potrà utilizzare le materie recuperate senza alcuna ulteriore lavorazione.
L’impianto, che detiene già l’autorizzazione per i requisiti End of Waste, riduce il consumo energetico ed emette una quantità di CO2 di almeno tre volte inferiore a quella prodotta nei processi estrattivi tradizionali.
Come avviene il trattamento
Nella prima fase di separazione termo-meccanica, le schede elettroniche vengono riscaldate fino a 220 °C per facilitare il distacco dei vari componenti. Questi vengono poi ulteriormente separati per dimensione e infine triturati. Il secondo processo riguarda il recupero e l’affinazione chimica dei metalli, dove i componenti elettronici triturati passano attraverso fasi di lisciviazione (leaching) che attraverso reazioni chimiche con diverse soluzioni acide permettono di estrarre prima i metalli non nobili come ferro, piombo, stagno, alluminio e rame e poi argento, oro e palladio. Il rame viene purificato tramite un processo elettrolitico, l’argento viene trasformato in cloruro di argento e poi fuso in lingotti, mentre l’oro viene purificato e trasformato in lingotti a 24 carati. Infine il palladio viene recuperato sotto forma di sale disciolto in una soluzione liquida.