Inchiesta in Liguria e arresto di Giovanni Toti



25 Giugno 2024



18:04

Licenziato per giusta causa oggettiva Paolo Signorini, amministratore delegato di Iren, che dal 7 maggio si trova in carcere in via cautelare. Signorini è indagato nell’inchiesta che ha coinvolto anche in presidente della Liguria Giovanni Toti.

Paolo Signorini, amministratore delegato di Iren, è stato licenziato dalla società energetica “per giusta causa” dopo oltre un mese e mezzo trascorso in carcere. Signorini è detenuto dal 7 maggio in via cautelare con l’accusa di corruzione per il suo presunto coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Genova sul presidente della Liguria Giovanni Toti. Il Consiglio di amministrazione di Iren, che si è riunito oggi, ha diramato un comunicato facendo sapere che dopo una “istruttoria” interna all’azienda, è arrivata la decisione sul “licenziamento di Paolo Signorini per giusta causa oggettiva”, a causa della “oggettiva incompatibilità della prestazione lavorativa di Signorini, in qualità di dirigente apicale di Iren SpA, con la situazione contingente generatasi”.

Il licenziamento, secondo quanto chiarito dalla società, non ha quindi a che fare con le presunte responsabilità di Signorini, ma con il fatto che sia “oggettivamente” impossibile svolgere l’incarico di amministratore delegato dal carcere. Nelle scorse settimane Signorini era stato sospeso dal ruolo di ad, ma una volta che i suoi tentativi di far sollevare la misura cautelare del carcere sono stati respinti, Iren ha agito: “Le misure di custodia cautelare intraprese nei confronti di Signorini […] confermate anche dopo le istanze avanzate dalla sua difesa, causano un’impossibilità, ormai irreversibile e non più soltanto temporanea, di esercizio delle sue funzioni di dirigente apicale”.

Iren ha specificato che a Signorini non verranno pagate somme di denaro sotto forma di buona uscita, né per altri motivi legati “allo scioglimento del rapporto di lavoro a tempo determinato prima della scadenza del termine”. E, anzi, ha ricordato che potrebbero essere attivati “tutti gli strumenti a tutela dei diritti e delle prerogative della società”. A prendere l’incarico di ad ora saranno il presidente esecutivo, Luca Del Fabbro, e il suo vice Moris Ferretti.

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Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Signorini, fino ad agosto 2023 presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, sarebbe stato coinvolto in un giro di corruzione che avrebbe visto Toti promettere favori in cambio di finanziamenti per le campagne elettorali. Stando alle intercettazioni, il presidente ligure si sarebbe impegnato con l’imprenditore Aldo Spinelli a velocizzare delle pratiche e agevolare l’azienda di Spinelli per alcune procedure che erano gestite proprio dall’Autorità presieduta da Signorini.

Lo stesso signorini avrebbe ricevuto varie ricompense, tra cui lunghi soggiorni in hotel di lusso, migliaia di euro in fiches per il casinò di Montecarlo, borse di lusso e bracciali da regalare a persone a lui vicine Interrogato in Procura, l’ormai ex ad di Iren aveva smentito ogni accusa, pur riconoscendo che la frequentazione con l’imprenditore Spinelli era stata “inappropriata“.

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