Intesa raggiunta dopo il vertice serale a Palazzo Chigi tra i leader del centrodestra sul contributo delle banche alla prossima manovra: si tasseranno – a quanto apprende – gli utili messi a riserva e su base volontaria si deciderà se affiancarli o meno. Ma la misura dovrebbe riguardare un perimetro temporale definito. L’imposta, viene riferito, riguarderà il 27,5% sugli utili accantonati a patrimonio. Dovrebbe fruttare oltre 4 miliardi. Questa mattina la legge di bilancio approderà in Cdm, successivamente potrebbero essere resi noti i contenuti dell’accordo. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha seguito i lavori del vertice in collegamento da Washington, dove si trova per la sessione autunnale del Fmi. “Io ho detto che voi non credete ai miracoli, invece io ci credo ai miracoli”, ha scherzato il titolare del Mef. Quanto ai dettagli del testo, ha aggiunto: “Li scrivo in aereo”. I partiti della maggioranza, al termine di una lunga giornata di mediazione, rivendicano di aver raggiunto in tutto o in parte i loro obiettivi sul contributo richiesto alle banche per la prossima manovra.
Forza Italia lascia trapelare che l’importane è che “non ci saranno tasse sugli extra profitti”, mentre altra cosa è “un contributo volontario delle banche”. In economia, sottolineano gli azzurri, “extraprofitti non esistono e la costituzione vieta che una tassazione particolare fosse addossata ad una singola categoria di contribuente”. La Lega si dice soddisfatta perché comunque il prelievo a carico degli istituti di credito ha tenuto e consentirà di mettere in cassa circa 4 miliardi l’anno nel prossimo biennio. Mentre in FdI si rivendica il ruolo di mediazione svolto, con la premier Giorgia Meloni che ha riunito al tavolo i leader di maggioranza chiedendo una sintesi ma al tempo stesso avrebbe indicato di andare avanti sulla misura. La premier, viene riferito, avrebbe sottolineato nel corso del vertice che le banche sono chiamate a dare il contributo per la crescita del Paese e che si tratta di una misura che incontrerebbe il favore popolare. Il servizio di Alberto Puoti.