Storie Web martedì, Dicembre 2
Notiziario

L’intermodalità è in pericolo. La colpa è di una tassazione fuori controllo, in Europa e nel mondo, che rischia di assestare un colpo durissimo al trasporto marittimo delle merci a tutto vantaggio del trasporto su strada, mentre invece la logistica dovrebbe fare sistema, integrando porti, interporti, aeroporti e autostrade. tassazioni bollate come «ideologiche e discriminatorie».

Lo afferma Guido Grimaldi, presidente di Alis (Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile), aprendo l’assemblea annuale dell’associazione che si sta svolgendo a Roma. All’evento sono presenti alcuni esponenti del governo, tra cui i ministri Antonio Tajani (Affari esteri) e Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti), mentre il premier, Giorgia Meloni, è intervenuta con un videomessaggio, nel quale ha sottolineato l’impegno di chi, ogni giorno, in Italia, fa muovere merci e persone. Meloni ha anche detto che «il settore dei trasporti è stato spesso colpito da scelte europee più ideologiche che pragmatiche. La transizione ecologica è un obiettivo che ovviamente condividiamo, ma deve essere compatibile con la realtà, con i tempi delle imprese e con la neutralità tecnologica».

Alis rappresenta 2.450 soci, 476mila lavoratori e 150 miliardi di euro di fatturato aggregato. E proprio ieri è stata annunciata l’adesione ad Alis di Ita Airways, Leonardo, Enav e Trenitalia.

Le parole di Grimaldi

Dice Grimaldi: «L’Europa deve sostenere le imprese nei percorsi di decarbonizzazione, innovazione e sicurezza energetica. Invece le sta tassando e ne sta compromettendo la competitività nel mercato mondiale. Pensiamo all’Ets e al Fuel-EU Maritime, che stanno producendo distorsioni concorrenziali, perché applicate solo al trasporto marittimo e geografiche, perché riguardano solo rotte intra-europee. Queste tassazioni rischiano di penalizzare ulteriormente imprese e cittadini europei». Secondo il presidente di Alis, ad aggravare questa distorsione della concorrenza modale vi è anche il posticipo dell’Ets 2 per il trasporto stradale dal 2027 al 2028.

«Se da un lato – osserva Grimaldi – comprendiamo che questa notizia è positiva per le imprese di trasporto su gomma, dall’altro questo rinvio aumenta la disparità prodotta dall’Ets sul trasporto marittimo, alimentando così una concorrenza sleale tra le autostrade del mare e il trasporto tutto strada. Purtroppo, diverse compagnie armatoriali europee lamentano un back shift modale, ossia il ritorno di centinaia di camion al giorno dalle Autostrade del mare alla strada, facendo un salto indietro di 30 anni rispetto a chi ha creduto e investito in queste politiche lungimiranti, come la ex commissaria europea ai Trasporti, Loyola de Palacio e l’ex presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi».

Condividere.
© 2025 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.