La legge di bilancio ha superato il cruciale esame della Ragioneria di Stato, ottenendo la cosiddetta “bollinatura” che attesta la copertura finanziaria delle misure. Nonostante questa conferma tecnica, il testo si appresta a sbarcare in Parlamento tra perduranti frizioni interne alla maggioranza e un duro fuoco di fila da parte di opposizioni, sindacati e associazioni di categoria, concordi nel giudicare la manovra priva di spinta alla crescita e all’equità sociale.

Il primo nodo politico riguarda l’innalzamento della cedolare secca sugli affitti brevi
La misura, prevista al 26%, è stata parzialmente corretta: l’aumento si applicherà solo se i proprietari non ricorrono a piattaforme di intermediazione come Airbnb o Booking. Questa limitazione, che riduce di molto la platea interessata, non ha placato la reazione di Confedilizia e di Forza Italia, che hanno promesso battaglia in Parlamento, spingendo per la cancellazione totale della norma.

 

Le opposizioni saranno in piazza con la Cgil per i eferendum (@web)

Il Parlamento pronto a discutere, gli emendamenti sono più di 4.500

Sul fronte politico parlamentare il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno presentato migliaia di emendamenti, puntando il dito contro l’iniquità e le mancate promesse. 

I tagli all’IRPEF sono Insufficienti: la riduzione della seconda aliquota è stata definita “poca cosa” o una “pezza colorata” che non genera vero beneficio per la maggior parte dei contribuenti. Viene contestato il mancato superamento della Legge Fornero, ironizzando sulle promesse fatte in campagna elettorale in modo particolare dalla Lega. L’opposizione punta l’attenzione sui tagli a settori come il cinema e l’audiovisivo e sul presunto favoritismo per le fasce più ricche (ad esempio, l’aumento della flat tax per i rimpatriati). In totale gli emendamenti presentati dal M5S sono 1218 e quelli del Partito Democratico 918

Italia Viva ha depositato 282 emendamenti, tra cui proposte per rilanciare l’occupazione giovanile (es. facilitazioni sui mutui under 36 e incentivi per il rientro dei cervelli) e per investimenti nella sanità e nel contrasto al dissesto idrogeologico.  

Azione ritiene che la manovra avrebbe dovuto concentrarsi su riforme più incisive del fisco e della pubblica amministrazione, puntando su investimenti di qualità anziché su misure assistenziali o fiscali di breve impatto. Il partito di Calenda ha presentato 130 emendamenti, volti a razionalizzare la spesa, sbloccare gli investimenti e introdurre meccanismi premiali per le imprese che assumono e investono.

Il principale attacco di Alleanza Verdi e Sinistra riguarda l’impianto generale della manovra, ritenuta favorevole ai redditi più alti e insufficiente per i lavoratori dipendenti e i pensionati. AVS si concentra sulla mancanza di risorse per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e per l’istruzione, e sulla mancata introduzione di misure strutturali contro la precarietà e l’emergenza salariale.

Forti critiche vengono mosse per l’assenza di investimenti significativi nella transizione ecologica e per il mancato contrasto alle fonti fossili, giudicando la manovra priva di una visione a lungo termine e contraria agli impegni climatici.

Il gruppo ha depositato  354 emendamenti volti a reindirizzare le risorse verso politiche sociali, la sanità e la tutela ambientale. Altri 322 emendamenti sono stati presentati dal gruppo misto e dalle minoranze linguistiche

Al momento della discussione parlamentare, dunque, ci saranno da prendere in esame 4.562 emendamenti complessivi. A quelli delle opposizioni, infatti, si uniscono i 1.200 epresentati dalla maggioranza (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati) e dalle proposte del Governo e delle Commissioni.

 

I segretari nazionali di Cgil (Maurizio Landini), Cisl (Daniela Fumarola). Uil (Pierpaolo Bombardieri)

I segretari nazionali di Cgil (Maurizio Landini), Cisl (Daniela Fumarola). Uil (Pierpaolo Bombardieri) (@rai)

01/05/2025

Sindacati divisi sulla manovra di bilancio

La manovra è stata accolta con un netto giudizio negativo dal fronte politico e sindacale, che ne contesta l’impronta sociale e la direzione economica. Le parti sociali parlano di una manovra a trazione differenziata anche se le differenze tra la CGIL e le altre due confederazioni sindacali sono diverse. Il mondo del lavoro appare così spaccato nel giudizio sulla manovra. Per la CGIL Il segretario Maurizio Landini non ha usato mezzi termini, definendo il testo una “manovra contro il Paese e i lavoratori” che non affronta l’emergenza salariale. Il sindacato accusa il Governo di non aver invertito il sistema fiscale che penalizza dipendenti e pensionati, annunciando una mobilitazione generale.

Le altre confederazioni sono più sfumate. La UIL ha accolto positivamente l’inserimento della detassazione sugli aumenti contrattuali, pur definendo la manovra nel complesso “insufficiente” in assenza di riforme strutturali. La CISL si è concentrata sulla richiesta di maggiori finanziamenti per la partecipazione aziendale, la sanità e le politiche previdenziali.

 

Logo sede di Confindustria (Ansa)

Le richieste delle imprese

Le principali associazioni datoriali hanno espresso una critica di metodo, chiedendo che la stabilità dei conti sia accompagnata da una visione di sviluppo.

Confindustria giudica l’impianto a “saldo zero” e lamenta l’assenza di un vero impulso per la crescita del PIL e per la competitività. Gli industriali chiedono una decisa accelerazione sul fronte degli investimenti e delle riforme strutturali, come l’introduzione di un’IRES premiale e la valorizzazione delle Zone Economiche Speciali (ZES).

Confartigianato chiede una riduzione del carico fiscale (con l’eliminazione dell’IRAP per le società di persone) e la stabilizzazione pluriennale dei bonus edilizi, essenziali per la filiera dell’artigianato e delle costruzioni. Confesercenti: Si allinea alle preoccupazioni sui consumi e sulla pressione fiscale, criticando duramente l’intervento sugli affitti brevi che rischia di penalizzare il settore turistico. Confagricoltura plaude all’intenzione di ridurre la pressione fiscale per sostenere i consumi, ma esprime forte preoccupazione per le “risorse esigue” destinate specificamente al settore agricolo, chiedendo rifinanziamenti mirati e la proroga di agevolazioni fiscali per gli investimenti e il Bonus Verde.

La manovra è dunque nella fase più incerta: forte del placet della Ragioneria, dovrà ora affrontare una battaglia politica che si preannuncia aspra, sia per i nodi interni alla maggioranza (come gli affitti brevi) sia per le richieste che provengono da un Paese alle prese con la necessità di rilanciare la crescita e l’equità.

 

 

 

 

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