Future in leggero ribasso per le contrattazioni europee e lieve calo anche per la prospettiva di ripartenza di Wall Street, che torna agli scambi dopo il 4 luglio. I dati di giornata che potranno orientare gli investitori riguardano gli indici Pmi dei servizi e i prezzi alla produzione nell’Eurozona, in attesa di leggere i verbali della Fed nella serata italiana.
Indicazioni deboli sono arrivate per il momento dalla Cina, dove l’indice Pmi servizi di Caixin è sceso a giugno a 53,9 punti: è sopra la soglia neutra di 50 punti, ma sotto le previsioni.
Milano debole in apertura con le Borse europee
Milano è debole (-0,25%) al pari degli altri listini europei che, come la Borse asiatiche, prendono atto della mancata ripartenza dell’economia cinese confermata dall’indice pmi dei servizi in Cina, e attendono gli indici dei direttori agli acquisti nel settore dei servizi nei paesi dell’eurozona. L’attenzione è tuttavia rivolta soprattutto ai verbali della Fed stasera in una giornata in cui riapre Wall Street dopo la pausa per la festa dell’indipendenza.
A Piazza Affari la migliore è Saipem (+1,38%) seguita da Unicredit (+0,83%) e Inwit (+0,8%). Male invece Banca Generali (-1,36%) e, sempre nel risparmio gestito Fineco (-0,83%). Cede poi Stm (-1,14%). Fanno peggio dell’indice Generali (-0,5%) e Mediobanca (-0,4%).
Tokyo chiude in ribasso dello 0,25%
La Borsa di Tokyo conclude la seduta in leggero calo, priva di indicazioni di rilievo da Wall Street, dopo il giorno di festività negli Stati Uniti, con gli investitori che attendono le nuove indicazioni macroeconomiche dal mercato del lavoro Usa. Il Nikkei segna una variazione negativa dello 0,25% a quota 33.338,70, cedendo 83 punti. Sul mercato valutario lo yen è poco variato sul dollaro a 144,60, e sull’euro a 157,30.
Frenano i servizi in Cina
L’indice Pmi servizi di Caixin in Cina rallenta a giugno, a 53,9 punti, rispetto ai 57,1 di maggio, più debole anche rispetto alle previsioni di 56,5. L’attività è comunque rimasta sopra il livello di 50, che segna l’espansione, ma si tratta di uno dei dati più bassi dell’anno, il secondo da gennaio, il mese che ha avviato un graduale ritorno alla normalità in Cina dopo tre anni di restrizioni sanitarie per il Covid. Nonostante un rallentamento della domanda a giugno, l’occupazione nel settore dei servizi ha continuato a crescere per il quinto mese consecutivo, ha osservato Caixin. Da parte sua, anche l’indice composito, che combina servizi e industria manifatturiera, è sceso a giugno a 52,5 punti, contro i 55,6 del mese precedente, il ritmo più veloce da oltre due anni. “La ripresa in Cina manca di un fulcro per compensare la mancanza di motore nel mercato interno, la debolezza della domanda e l’oscuramento delle prospettive economiche” a livello internazionale, nota l’economista Wang Zhe per Caixin.